La soluzione al degrado di Valletta Carbonara doveva essere un enorme autosilos. L'ennesimo parcheggio al posto di uno dei rari spazi non cementificati alle spalle della città. I cittadini però non ci stanno, si riuniscono in comitato, il comitato diventa un'associazione e la Valletta rinasce a nuova vita. E domenica, tra orti e fiori alle spalle dell'Albergo dei Poveri risuoneranno le note di Paganini, Vivaldi, Gershwin e Bernstein in un concerto molto particolare.
Valletta Carbonara è sotto corso Firenze, nel quartiere genovese di Castelletto. Qui, un tempo, c'erano le serre del Comune: un polmone verde di 27 mila metri quadri proprio dietro l'Albergo dei Poveri. Gran parte dell'area è affidata alla manutenzione (quasi inesistente) di Aster, mentre a curare l'anello superiore è l'associazione 'Le Serre di San Nicola', costituita nel 2013. Tutto nasce dalla ribellione di un piccolo circolo Arci nel 2010: i residenti dichiarano guerra al Puc che prevedeva di riempire la Valletta con un park multipiano, o in alternativa con edifici residenziali. Dopo anni di pressioni, Palazzo Tursi fa retromarcia e nell'aprile 2015 cede le chiavi ai volontari attraverso una convenzione. Mesi di duro lavoro contro il degrado, poi cominciano a prendere corpo i progetti.
Uno degli eventi che vedranno la luce è 'L'Eco della Valletta', con cui si consacra la prima apertura serale. Un concerto davvero bucolico, con la partecipazione del gruppo 'Archi all'Opera' e la collaborazione del Carlo Felice. La musica spazierà dalla classica al musical. Il tutto in uno scenario da sogno, vicino ad agrumeti e frutteti e all'ombra del grande platano che sovrasta l'agorà. "Noi questa piazzetta la chiamiamo così. Qui abbiamo la sede, facciamo le nostre riunioni", spiega Valentina Marenco, segretaria dell'associazione. Appuntamento, dunque, domenica 26 giugno alle 20.30, si entra da corso Firenze all'altezza del civico 44. Nessun biglietto, si chiede solo un contributo libero.
E se oggi in Valletta Carbonara si possono ammirare il giardino roccioso, il frutteto, l'agrumeto, le piante grasse, le serre e gli orti, è soprattutto grazie al lavoro volontario dei migranti, i richiedenti asilo coordinati dal Consorzio Agorà. "Quando siamo arrivati qui era tutto abbandonato, un disastro - racconta Alessandra Pozzolini, vice presidente dell'associazione - Il nostro obiettivo sarà raggiunto solo quando quei cancelli saranno aperti e i cittadini potranno entrare quando vorranno". Alcuni progetti riguardano i bambini delle scuole del quartiere, che gestiscono una serra tutta loro, mentre quest'estate verranno a coltivare i ragazzi dell'associazione "La Fata Carabina".
"Siamo riusciti a ottenere la destinazione ad uso agricolo, ora abbiamo in cantiere tantissimi progetti", dice un entusiasta Franco Montagnani, il presidente de 'Le Serre di San Nicola'. Una delle iniziative che gli stanno più a cuore ha a che fare coi rifiuti. "Abbiamo una compostiera dove buttiamo l'umido e lo sfalcio. In questo modo ci creiamo la terra da soli, qui non ce n'era quando siamo entrati. Vogliamo sperimentare in piccolo il modello di raccolta differenziata porta a porta", continua. Intanto, i soci continuano a pulire, innaffiare e organizzare incuranti dell'afa estiva. Piccoli gesti d'amore che aiutano la città a diventare migliore.
cronaca
Orti, serre e fiori dove prima regnava il degrado: Valletta Carbonara rinasce e si apre alla città
Domenica il concerto "L'eco della Valletta", in cantiere progetti ecologici
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