
"Non ho letto le dichiarazioni, non ho avuto tempo per vedere queste cose", ha premesso Francesco. "Benedetto è il Papa emerito - ha spiegato -. Lui ha detto chiaramente quell'11 febbraio che dava le sue dimissioni a partire dal 28 febbraio, che si ritirava ad aiutare la Chiesa con la preghiera. E Benedetto è nel suo monastero, pregando, io sono andato a trovarlo, lo sento ogni tanto al telefono. L'altro giorno mi ha scritto una letterina, con quella firma sua, facendomi gli auguri per questo viaggio".
"Più di una volta - ha ricordato il Pontefice - ho detto che è una grazia avere a casa il nonno saggio. Anche a lui l'ho detto, e lui ride. Lui per me è il Papa emerito e il nonno saggio, è l'uomo che custodisce le spalle e la schiena con la sua preghiera". "Poi ho sentito - ha quindi raccontato -, ma non so se è vero, però si addice bene con il suo carattere, che alcuni sono andati lì a lamentarsi, 'ma questo Papa...', e lui li ha cacciati via, col migliore stile bavarese, educato, ma li ha cacciati via. Quest'uomo è così, è uomo di parola, è uomo retto, retto, retto, è il Papa emerito".
"Io ho ringraziato pubblicamente Benedetto, durante un volo - ha proseguito Francesco - perché ha aperto la porta ai Papi emeriti: 70 anni fa i vescovi emeriti non c'erano, oggi ci sono, Ma con questo allungamento della vita non si può reggere la Chiesa ad una certa età. Ci sono gli acciacchi. E lui con coraggio, con preghiera, e anche con scienza, con teologia, ha deciso di aprire questa porta". "Ma c'è un solo Papa - ha ribadito - Per quanto riguarda l'altro, forse saranno come i vescovi emeriti, non tanti, due o tre, ma saranno emeriti".
IL COMMENTO
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