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Fuori dal piano di tutela delle acque in extremis, Pastorino furioso
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Il progetto del nuovo depuratore di Genova, il cosiddetto Dac (Depuratore di Area Centrale), finisce al centro di un pesante braccio di ferro fra maggioranza e opposizione. Tutto nasce da una mozione di Rete a Sinistra, colpita in extremis da un emendamento del centrodestra..

Furioso il consigliere di Pastorino Rete a Sinistra: "Un vergognoso voltafaccia della maggioranza, che modifica il testo con un proprio emendamento e continua a rifiutarsi di inserire il Dac nel piano di tutela delle acque, come invece chiede Rete a Sinistra".

Ce n'è anche per il Movimento Cinque Stelle: "Prima si astiene sulla modifica del dispositivo, accettando quindi l’idea di non inserire il Dac nel piano, e poi in votazione finale 5 consiglieri su 6 si assentano dall’aula. Il blocco del progetto e l’inevitabile contenzioso che si produrrà con città metropolitana lo pagheranno i cittadini di Cornigliano, costretti a convivere ancora con il vecchio depuratore, e quelli della Val Bisagno, che invece continueranno a subire i miasmi causati dal fangodotto della Volpara con gravissimi problemi ambientali e sanitari".

Il testo uscito dopo due ore e mezza di accesa discussione non soddisfa Rete a Sinistra. "Coerentemente con la nostra impostazione, visto che l’emendamento ha trasformato sostanzialmente la mozione, siamo stati costretti a ritirare la firma e a votare contro il nostro stesso provvedimento, che quindi è approvato dalla maggioranza. Il colmo dell’assurdità, un deragliamento assoluto – spiega Pastorino - Ribadiamo: aspettiamo la fine del contenzioso fra istituzioni per vedere chi avrà ragione. Le responsabilità della Regione sono evidenti fin da oggi".

Negativo anche il giudizio del Pd, che aveva appoggiato la proposta di Rete a Sinistra: "L'opera è sparita dal Piano di tutela della acque per questioni politiche. Anzi, con la votazione di questa mattina in Consiglio, che ci ha visto fortemente contrari, il centrodestra ha ulteriormente aggravato la situazione, confermando tutti i dubbi e le perplessità che hanno indotto la Città Metropolitana a presentare ricorso presso il Tar. Anche il Movimento Cinque Stelle ha contribuito a insabbiare il Dac presentando una mozione, poi ritirata, che prevedeva la chiusura l’impianto di essiccazione della Volpara, ma senza sostenere il nuovo Depuratore genovese, senza il quale è impossibile superare il fangodotto. Il risultato di queste decisioni è la forte messa in discussione di questo impianto di depurazione fondamentale e atteso da anni dalla cittadinanza e l’esplosione non solo di un caso ambientale ma anche di un caso giuridico, visto si apre un contenzioso fra Regione e Città Metropolitana".