cronaca

Accusati a vario titolo di truffa allo Stato, traffico illecito di rifiuti e frode
1 minuto e 12 secondi di lettura
I pubblici ministeri Paola Calleri e Francesco Cardona Albini hanno chiuso le indagini dell'inchiesta che lo scorso marzo ha portato agli arresti domiciliari sette persone, tra dipendenti e funzionari di Amiu (la società partecipata che si occupa della gestione dei rifiuti) e Switch (azienda che si occupava della raccolta differenziata).

Sono 37 in totale le persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danno dello Stato, traffico illecito di rifiuti e frode. Tra gli indagati il generale dei carabinieri Enzo Fanelli e l'ufficiale Massimo Milli, oltre all'ex direttore della casa circondariale genovese di Marassi Salvatore Mazzeo e una dirigente dell'istituto Marta Ghio, il vice questore aggiunto Fausto Ansini.

Secondo l'accusa, gli appalti per la raccolta dei rifiuti venivano affidati senza che la Switch ne avesse titolo, venivano simulati ritiri di ingombranti a domicilio con falsa documentazione per chiedere i rimborsi all'Amiu, venivano segnati quantitativi maggiori di rifiuti smaltiti per conto del Comune arrivando a effettuare smaltimenti gratuiti per enti pubblici istituzionali e forze di polizia, facendo poi figurare tali rifiuti come se fossero stati rinvenuti per strada incassando cosi' l'addendum per la bonifica straordinaria, e poi il materiale veniva portato direttamente in discarica senza alcuna cernita e selezione.

Tra le accuse, anche quella di avere sponsorizzato una squadra dilettantistica dei vigili del fuoco
per fare chiudere un occhio selle irregolarità riscontrate nel sito della Switch: per questo episodio sono indagati anche tre pompieri del comando di Genova.