La commissione Ue ha dato il via libera a un piano di sostegno pubblico alle banche italiane, da attivare da parte del Governo per fronteggiare turbolenze dei mercati dopo il Brexit.
Lo schema di garanzie statali approvato da Bruxelles in via preventiva può arrivare a 150 miliardi di euro: il Governo potrà così intervenire in caso di crisi di liquidità ed evitare che i risparmiatori ne paghino le conseguenze. L'annuncio del via libera di Bruxelles ha fatto salire la Borsa di Milano, che in chiusura ha virato in positivo.
Lo schema richiesto dall'Italia è già usato in diversi paesi. E' autorizzato fino alla fine del 2016 e "copre misure di supporto alla liquidità in favore di banche solventi come misura precauzionale", ma Bruxelles ribadisce che "non ci sono aspettative che sopravvenga la necessità di usarlo".
Si tratta quindi di una misura cautelativa, utilizzabile solo da banche solvibili che devono far fronte ad esigenze di liquidità, e non può essere usata come strumento di ricapitalizzazione. Fonti del Tesoro spiegano che "davanti alle turbolenze dei mercati finanziari dei giorni scorsi, il Governo ha ritenuto opportuno ipotizzare tutti gli scenari, anche i più improbabili, per essere pronto a intervenire a tutela dei risparmiatori".
E' quindi solo "per ragioni di cautela" che il Governo ha preparato le misure necessarie ad affrontare "qualsiasi scenario", anche se al momento non si vedono "le condizioni perchè tali scenari possano realizzarsi".
Lo schema avrà un costo, seppur teorico, per lo Stato: l'ammontare della garanzia eventualmente attivata, che avrà una finestra di 6 mesi, inciderà sul debito pubblico ma non sul deficit. Con la decisione di ieri non si chiude la trattativa con Bruxelles sulle banche: resta il tentativo di individuare altre strade, sempre all'interno delle regole europee, per aiutare gli istituti con sofferenze di capitale.
Lo schema di garanzie statali approvato da Bruxelles in via preventiva può arrivare a 150 miliardi di euro: il Governo potrà così intervenire in caso di crisi di liquidità ed evitare che i risparmiatori ne paghino le conseguenze. L'annuncio del via libera di Bruxelles ha fatto salire la Borsa di Milano, che in chiusura ha virato in positivo.
Lo schema richiesto dall'Italia è già usato in diversi paesi. E' autorizzato fino alla fine del 2016 e "copre misure di supporto alla liquidità in favore di banche solventi come misura precauzionale", ma Bruxelles ribadisce che "non ci sono aspettative che sopravvenga la necessità di usarlo".
Si tratta quindi di una misura cautelativa, utilizzabile solo da banche solvibili che devono far fronte ad esigenze di liquidità, e non può essere usata come strumento di ricapitalizzazione. Fonti del Tesoro spiegano che "davanti alle turbolenze dei mercati finanziari dei giorni scorsi, il Governo ha ritenuto opportuno ipotizzare tutti gli scenari, anche i più improbabili, per essere pronto a intervenire a tutela dei risparmiatori".
E' quindi solo "per ragioni di cautela" che il Governo ha preparato le misure necessarie ad affrontare "qualsiasi scenario", anche se al momento non si vedono "le condizioni perchè tali scenari possano realizzarsi".
Lo schema avrà un costo, seppur teorico, per lo Stato: l'ammontare della garanzia eventualmente attivata, che avrà una finestra di 6 mesi, inciderà sul debito pubblico ma non sul deficit. Con la decisione di ieri non si chiude la trattativa con Bruxelles sulle banche: resta il tentativo di individuare altre strade, sempre all'interno delle regole europee, per aiutare gli istituti con sofferenze di capitale.
IL COMMENTO
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