Una chiesa gremita, di Padre Santo, in via Bertani, ha salutato per l'ultima volta Giuliano Pennisi, avvocato civilista ed esponente di alto profilo del Partito Socialista Italiano, alla presenza della politica di ieri e di oggi. Pennisi, amministratore pubblico molto noto a Genova è scomparso giovedì scorso all'età di 78 anni.
L'ultimo saluto al socialista Pennisi tra politica e giurisprudenza
La cerimonia è stata officiata da padre Walter De Andreis, guardiano dei cappuccini del convento: il frate superiore ha accolto il feretro sul sagrato e, al termine della cerimonia, lo ha accompagnato all'uscita, fino al carro funebre. Nel mezzo, sull'acciottolato, i suoi compagni di partito hanno rivolto un saluto laico al defunto, sventolando la bandiera rossa e bianca del Psi mentre gli operatori funebri di Asef (di cui Giuliano Pennisi fu presidente ndr), con il feretro in spalla, si mantenevano fermi e sull'attenti. Presenti, tra gli altri, il giudice della Corte Costituzionale Roberto Cassinelli, l'ex ministro Roberta Pinotti, il già senatore Mario Tullo, gli ex assessori comunali Arcangelo Merella e Gianfranco Tiezzi, ma anche esponenti del Pd di oggi come Simone D'angelo e Alessandro Terrile. Poi, molti avvocati titolari degli studi più noti e in vista del capoluogo e amministratori ai vertici di società pubbliche e private del tessuto produttivo genovese.
Addio a Giuliano Pennisi, avvocato e socialista innamorato della politica
Le parole di commiato
"San Francesco, pochi mesi prima di morire, ha scritto il Cantico delle Creature – ha detto dal pulpito padre Walter De Andreis –. Il penultimo versetto recita così: Laudato sii oh mio Signore per sora morte nostra Morte corporale, dalla quale nessun uomo vivente può scampare. Noi viventi, dobbiamo riflettere, che un giorno saremo al posto del nostro Giuliano. Siamo di passaggio, siamo pellegrini. La nostra casa non è qui, la nostra casa è il Cielo". Parole di conforto per i familiari, seduti in prima fila nell'affollata chiesa del convento francescano del centro città. Al termine della cerimonia funebre e dopo il saluto laico dei compagni del Partito Socialista, gli operatori di Asef. hanno trasferito il feretro al cimitero di Staglieno, per la cremazione.
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IL COMMENTO
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