Cronaca

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Stefano Cannara, del Bottonificio di Busseto (Parma) ha confermato che quello rinvenuto sulla scena del delitto era privo della ghiera e dunque è dello stesso tipo di quelli sequestrati nel 1996 dai carabinieri all'imputata
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di Miv

L'udienza di oggi in corte d'Assise al processo per l'omicidio di Nada Cella avvenuto nel 1996 a Chiavari è iniziata con la testimonianza dell'esperto di bottoni Stefano Cannara, nato a Genova esattamente 66 anni fa, come ha svelato in aula, a capo di un'azienda creata dal nonno, il Bottonificio di Busseto (Parma) che da sempre disegna, produce e commercia bottoni.

Cannara, che vive ad Appiano Gentile (Como), teste del magistrato, ha confermato che il bottone rinvenuto sulla scena del delitto era privo della ghiera e dunque è dello stesso tipo di quelli sequestrati nel 1996 dai carabinieri in casa dell'imputata Anna Lucia Cecere, un particolare che ha permesso di riaprire il cold case dopo 28 anni.

 

Ecco l'intervista con Cannara alla fine dell'udienza.

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