I carabinieri del Nil (Nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro) di Genova hanno scoperto, nel corso di un accertamento in materia di lavoro e prevenzione infortuni, due imprese edili che hanno assunto operai in nero. Le due piccole imprese, una di muratura e una di impianti elettrici, effettuavano dei lavori di ristrutturazione all'interno di un appartamento privato.
I militari in servizio alla Dtl (Direzione Territoriale del lavoro) hanno accertato che la ditta edile, italiana, ha occupato un collaboratore familiare e un operaio albanese senza permesso di soggiorno. La ditta magrebina di impianti elettrici, invece, ha assunto un operaio marocchino munito di un permesso di soggiorno rilasciato in Spagna.
Per la ditta italiana è scattata la sospensione dell'attività imprenditoriale (per il superamento del 20% di lavoro nero, un dipendente su due), sanzione evitata dalla ditta di impianti elettrici in quanto micro-impresa. A carico di entrambe le ditte saranno addebitate le maxi-sanzioni per lavoro nero.
Nei guai anche il proprietario dell'appartamento, per il quale il Testo Unico della Sicurezza prevede serie conseguenze: sia per quanto riguarda la mancata verifica dei requisiti tecnico-professionali delle imprese, che per la mancata nomina del Coordinatore per la sicurezza, necessario in ogni cantiere edile dove operino più imprese.
IL COMMENTO
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