Cronaca

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Si era rasata i capelli nel tentativo di rendersi meno attraente ed allontanare il suo aguzzino, un amico di famiglia, che da circa un anno la costringeva a subire violenze sessuali. E come forma di difesa da quell'incubo che per un blocco psicologico non riusciva a rivelare, in strada, cercava di non lasciare mai il gruppo dei coetanei. Ad interrompere il calvario della giovane di 13 anni é stata la pg della Polfer ligure con l'arresto del pedofilo, un pregiudicato di 50 anni, padre di un bimbo di 9. L'uomo, operaio edile e separato dalla moglie, è stato arrestato in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare. Le indagini erano partite un mese fa ed erano state avviate dopo una segnalazione generica di un'amica della madre della ragazza, ma proseguono anche per trovare uno dei luoghi dove si sarebbero consumati i rapporti sessuali. Inoltre non si escludono possibili abusi su altri minori. Le prime violenze risalirebbero al maggio scorso quando il maniaco avrebbe condotto la ragazzina nei fondi del palazzo dove abita, costringendola a toccarlo e baciarlo. Poi, dopo aver minacciato la sua vittima di "rovinare" i parenti se avesse rivelato l'accaduto, il pedofilo, contando sull'amicizia con i genitori della ragazza, aveva proseguito con gli incontri particolari, passando dai rapporti orali a quelli completi. In casa dell'uomo sono state trovate due finte pistole, un paio di manette, materiale porno, giocattoli e cellulari.