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“Le proprie idee sono buone e restano buone, ma devono essere adattate ai giocatori a disposizione”, raccontava qualche anno fa. Lavora tantissimo sul campo, mette cuore e passione, cura ogni dettaglio. Ogni seduta di allenamento è una mini lezione di football.
“A me piace che la squadra giochi un calcio discreto e che gli venga riconosciuto, altrimenti per me è una sconfitta. L’improvvisazione è una sconfitta, non proporre niente è una sconfitta”, è questo il suo credo.
Dalla gavetta fino al sogno di guidare la Juventus, l’occasione della Vita. Gli è andata male, ma lui è ripartito. Un passo dopo l’altro. L’anno scorso lo abbiamo visto in Lega Pro, con la Cremonese per iniziare un’altra avventura. Poi la chance di Empoli giocata alla grande. E oggi da quelle parti lui è finito a braccetto con Maurizio Sarri nella bacheca degli Indimenticabili.
Oggi il presente si chiama Sampdoria, il suo domani è sempre pane, calcio e fantasia.
IL COMMENTO
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