cronaca

Una città bloccata da manifestazioni, scioperi e incidenti
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Una giornata estenuante per Genova. Per il traffico, per il lavoro, per il clima afoso che di certo non aiuta. Tante le emergenze che s'intrecciano in città: dall'ennesimo corteo dei lavoratori Ericsson, il settimo nel giro di poche settimane, alla protesta dei postini, passando per lo sciopero del trasporto pubblico, la mobilitazione dei dipendenti Iren e un paio di incidenti che hanno aggravato la situazione.

Alle 9.30 hanno iniziato a sfilare da piazza Montano i lavoratori della multinazionale svedese che a ritrattare gli esuberi non ci pensa proprio. E allora, dicono i sindacati, non resta altro che bloccare la città in attesa di un incontro col Governo che l'azienda continua a negare. Il corteo paralizza via Cantore e si blocca in via Milano, all'altezza del Terminal Traghetti.

Nel frattempo ecco un'altra manifestazione, in centro, quella dei portalettere. Tra slogan e cori da stadio, i lavoratori si oppongono al piano di Poste Italiane che in pratica porterà a consegnare la corrispondenza un giorno sì e uno no. Corteo che parte da Principe, passa per le gallerie e blocca piazza Corvetto. Passaggio in Prefettura e poi in Consiglio regionale, dove qualche ora prima c'erano i lavoratori Iren, anche loro arrabbiati per i continui tagli a personale e manutenzioni.

Il tutto mentre gli autisti Amt e Atp tornano in rimessa e ci restano per quattro ore, inviperiti contro la Regione che liquida l'Agenzia dei trasporti. Morale: città spaccata in due, con tanto di incidente e disagi in Aldo Moro e gli autobus fermi. In Prefettura, intanto, arriva una delegazione di Ericsson a ricevere la brutta notizia: l'azienda rifiuta ancora di sedersi a parlare a Roma.

Il corteo si rimette in marcia e va a bloccare il casello di Genova Ovest. Sopraelevata chiusa verso Ponente, è ancora il caos. Anche perché a condire il tutto c'è un camion che si incastra nel sottopasso di via Degola, a Sampierdarena. Tra le strade chiuse c'è anche via Perlasca, perché a Rivarolo c'è un palazzo che minaccia di crollare. Poi il presidio ridiscende in via Cantore e di qui a Sampierdarena. Alle 16.30 si rientra. Per oggi basta così, appuntamento a venerdì in sede, in occasione dello sciopero nazionale.