
Nei giorni scorsi hanno ricevuto l'atto di citazione in 28 tra personale medico-sanitario, appartenenti alla Polizia, carabinieri e polizia penitenziaria. Tra questi anche Alfonso Sabella, all'epoca dei fatti capo dell'ufficio ispettorato del Dap ed ex assessore alla Legalità della giunta capitolina guidata da Marino e il generale Oronzo Doria, all'epoca capo area degli agenti di polizia penitenziaria ligure. Sia Sabella che Doria vennero assolti nel processo penale concluso con 33 prescrizioni, 7 condanne e 4 assoluzioni.
Per la procura contabile, Alfonso Sabella, vista la sua elevata posizione ricoperta nell'amministrazione penitenziaria, avrebbe dovuto controllare e vigilare affinché non avvenissero violenze e comportamenti scorretti. Stesse argomentazioni anche per il generale Oronzo Doria. Per l'accusa, entrambi avrebbero dovuto "usando la minima diligenza, approfondire la verifica delle complessive condizioni dei fermati e degli arrestati. Si sarebbero resi conto immediatamente del trattamento inumano e degradante e avrebbero potuto porvi rimedio per la loro superiorità gerarchica".
A loro la procura contabile chiede un risarcimento di 4 milioni per danno patrimoniale e 3 milioni per danno d'immagine. Per il pm, oltre al danno patrimoniale, infatti, si aggiunge anche il danno all'immagine dello Stato e delle varie amministrazioni, quantificato in 5 milioni di euro: gli episodi di violenza avvenuti a Bolzaneto "hanno determinato un danno d'immagine che forse non ha pari nella storia della Repubblica".
IL COMMENTO
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