Arrestato per rapina, dopo aver preso a pugni un uomo al quale aveva sottratto il cellulare e 155 euro, dimostra al giudice che quella persone gli doveva dei soldi e la rapina si trasforma in "esercizio arbitrario delle proprie ragioni". E l'uomo torna libero: il giudice non ha convalidato l'arresto. La storia è avvenuta sul lungomare di Savona ed ha come protagonista un albanese di 36 anni.
Nel corso del processo per direttissima è emerso che la richiesta di denaro da parte dello straniero non è arrivata per caso: quell'uomo, 57 anni, gli doveva mille euro per alcune prestazioni lavorative non pagate. L'albanese così ha rintracciato l'uomo in uno stabilimento balneare, lo ha aggredito e ha preteso dei soldi, poi si è allontanato. La polizia, intervenuta per una segnalazione di rapina, lo aveva rintracciato in un vicino bar e arrestato. Ma il comportamento dell'albanese per il giudice non è da rapinatore, è solo esercizio arbitrario delle proprie ragioni, reato che non prevede l'arresto.
cronaca
Esige il credito a cazzotti: arrestato, ma giudice lo libera
Colpevole 'solo' di esercizio arbitrario delle proprie ragioni
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