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Sono i dati del rapporto Ecomafia 2016 di Legambiente
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Anche nel 2015 la Liguria mantiene il primato tra le regioni del Nord per gli illeciti ambientali: con 1144 infrazioni nel 2015 si colloca all'ottavo posto, dopo le regioni a tradizionale infiltrazione mafiosa. Sono i dati del Rapporto Ecomafia 2016 di Legambiente, presentati oggi a Genova.

La tendenza pare in diminuzione (nel 2014 le infrazioni erano 1526) ma i numeri parlano chiaro. L'illegalità nel ciclo dei rifiuti è ancora forte: Genova è prima tra le quattro province, con 90 infrazioni accertate, seguita da Savona (36), La Spezia (30) e Imperia (29). Imperia conquista anche la "Palma Nera": è sesta a livello nazionale nella classifica degli incendi, con 152 roghi (dolosi, colposi e generici) rilevati dalle forze dell'ordine. 

"Anche quest'anno il Rapporto Ecomafia ci presenta il brutto dell'Italia, segnata ancora da tante illegalità ambientali, ma in questa edizione 2016 leggiamo alcuni fenomeni interessanti che lasciano ben sperare - ha detto Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente - Dati e numeri che dimostrano quali effetti può innescare un impianto normativo più efficace e robusto come i nuovi ecoreati, in grado di aiutare soprattutto la prevenzione oltrechè la repressione dei fenomeni criminali"

"Nonostante ci sia stata una diminuzione degli illeciti ambientali - ha detto Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria - su questi temi non possiamo abbassare la guardia, considerato che la prima metà del 2016 ha presentato diversi casi preoccupanti di condotta illecita a danno dell'ambiente e della nostra comunità. Oggi grazie alla Legge sugli Ecoreati la Magistratura ha un'arma importante, che acquisirebbe maggiore efficacia con il rafforzamento delle forze dell'ordine a tutela dell'ambiente"