cronaca

Cerimonia di apertura al parco Blonia con oltre mezzo milione di persone
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Un'onda, un fiume incessante di gioia ha invaso Cracovia nonostante la pioggia. È un flusso incessante che continuerà ad alimentarsi fino a domenica. Sono ragazzi pieni di entusiasmo e forza, allegria e speranza che la pioggia non ferma. Indossano il poncho, la mantella e la loro voce non diminuisce. Cori che si incrociano, lingue che si mischiano e finiscono per essere una sola: la lingua dell'amore. Dopo tutto questa è la Gmg della misericordia.

Cracovia ha 760 mila abitanti e per la messa di apertura della trentunesima giornata mondiale della gioventù il comitato organizzatore parla di oltre mezzo milione di giovani al parco Blonia. "Da dove vengo? Dove sono? Quale direzione far prendere alla mia vita?". Il cardinale Dziwisz, che ha presieduto la messa, ha la voce calma e decisa mentre rivolge queste domande ai ragazzi.

I giovani che hanno invaso Cracovia sono i ragazzi del mondo, sono una rappresentanza del mondo, sono i ragazzi che incontri sul bus o sul treno con le cuffiette alle orecchie tutti i giorni, sono i compagni di liceo e università che qui però, zainetti colorati in spalla e bandiere d'obbligo del paese d'origine hanno un entusiasmo, una carica coinvolgente. È quasi un sentirsi "spingere" da tutti loro dai loro cori, dai loro sorrisi, dalla gioia che trasmette ognuno di loro.

Una gioia che non si placa neanche quando inizia il temporale, quando il parco di Blonia si trasforma in un pantano di fango. Sacchi della spazzatura gialli sparsi per tutto il prato per cercare in qualche modo di "asciugare" il fango e potersi sedere hanno accolto i 500 mila ragazzi.

Settore D3 verde, al lato sinistro del altare-palco: una parte dei giovani di Genova è qui, un posto abbastanza vicino per vedere l'altare, palco bianco che svetta in questa distesa caratterizzata dal giallo dei sacchetti, dal marrone del fango. A guardare "la gioventù del Papa" dall'altare - come spesso cantano - un Gesù misericordioso e non potrebbe essere diversamente. Non ci sono confini, barriere, differenze: i giovani del mondo infangati e felici sono qui insieme un'unica macchia colorata, uniti. Sacchetti gialli e fango,tanto fango ma durante la messa d'apertura il cielo si rasserena, si apre fino a uno squarcio di sole.

"Portate a casa la scintilla della misericordia
- ricorda il cardinale alla fine dell'omelia - ricordatevi dei piedi pieni di fascino del messaggero San Giovanni Paolo II lo è stato, fate come lui testimoniate che vale la pena affidare la propria vita a lui".

E mentre ripenso a queste parole penso che in questi giorni qui a Cracovia c'è un protagonista assoluto che non si vede ma è presente in ogni cosa ed è proprio lui, qui a casa sua in terra polacca. "Spalancate i cuori, accettate la sfida dell'amore misericordioso - ha concluso - perché da noi dipende l'aspetto della Chiesa". 

E io tra mezzo milione di ragazzi non posso che pensare che loro, così felici nonostante piedi e gambe così sporchi di fango, hanno già mostrato l'aspetto più bello della Chiesa.