cronaca

Serie di incontri a Roma, ancora nessuna certezza
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Tanti incontri, poche risposte. E quelle che arrivano non sono confortanti. L'estate dei lavoratori liguri resta rovente dopo una giornata di tavoli inutili sulle vertenze Piaggio Aero, Bombardier ed Ericsson. Da Genova al savonese, dagli Erzelli alla piana di Albenga, è tutta una sequela di tagli e licenziamenti.

Sul fronte Ericsson nessuna novità. Il piano parla di 147 esuberi sulla sciagurata collina genovese di Erzelli, 385 in tutta Italia, nonostante gli accordi di programma e i soldi pubblici già incassati. L'ultimo incontro tra sindacati e azienda è stato in pratica una perdita di tempo. E mentre si chiude la prima fase della procedura, si attende ancora l'incontro al Ministero con tutte le parti. 

Incontro che c'è stato, invece, sul caso Piaggio Aero. L'azienda ha presentato un piano industriale definito sibillino e nebuloso dai sindacati. È chiaro che la proprietà vuole puntare sugli aerei e quindi liberarsi delle attività su Sestri Ponente e Villanova d'Albenga. Di certo, su 1300 dipendenti ne rimarranno 650. Per tutti gli altri il futuro è incerto. Per questo è stato chiesto un incontro urgente con Renzi, anche per chiarire se e come il Governo giocherà questa partita.

Bocche cucite, invece, sull'esito del tavolo a Roma per Bombardier. Secondo i rappresentanti dei lavoratori si rischia di chiudere la fabbrica di Vado Ligure perché l'azienda si rifiuta di trasferire lì le sue commesse. Già comunicati 106 esuberi a fronte di 600 persone in organico, con un carico di lavoro che si dimezzerà entro il 2018.

Il tutto mentre sono in scadenza gli ammortizzatori sociali per i lavoratori Ilva e Tirreno Power. Ancora una volta Genova e il savonese, tra eredità dell'industria pesante e nuove realtà chiamate al rilancio. Al momento, invece, è crisi per tutti.