Sarà per colpa dell'incipiente Ferragosto, del tempo di vacanza con la testa più libera e le ambizioni più scatenate e la fantasia che corre e il fatto che tutti si sentono più giovani in questa fase dell'anno, ma sta succedendo un fatto inedito, all'ombra di Palazzo san Giorgio e sopratutto del Ministero dei Trasporti.
Sarà perchè il magnanimo, ed anche un po' accorto, ministro Delrio ha aperto la gara per la tanto attesa presidenza ai curriculum di qualsivoglia pretendente, non ponendo troppi limiti.
Sta di fatto che nelle segrete stanze di San Giorgio, ma anche al di fuori nei meandri complessi, ma molto frequentati del mondo dirigenzial-portuale e in quello delle professioni vicine al settore marittimo, si sta scatenando una vera e propria febbre: quella del curriculum.
Il ministro ha invitato a spedire al suo nobile ufficio i curriculum di chi aspira al supremo soglio della Autorità di Distretto Genova-Savona( con Savona in stand bay per tre anni) senza esitazioni e con regole abbastanza larghe, anche se poi ha avocato a se stesso e alla sua commissione delegata la scelta del candidato senza classifiche, trafile, concorsi, dibattiti: solo la decisione secca: il prescelto è mister..........
E allora in questa vaghezza un po' confusa di confini ecco che la febbre è salita. E' tutto un frullare di curriculum, anzi, per essere corretti con il latinorum, di “curricula”. Le carte devono essere trasmesse solo on line entro il 4 settembre al sito del Ministero.
E allora perchè non dovrei provarci anche io, che ho passato trent'anni in porto, che ho partecipato alla sua trasformazione? Chiedono competenze esclusive nel settore del trasporto marittimo? Nessuno più di me che mi sono sfangato decenni negli uffici delle banchine| E io che da professionista non ho fatto altro che stare là in mezzo a vertenze tra i camalli e i consortili e poi nelle infinite questioni che , dopo il Cap, la sopravveniente Autorità Portuale ha affrontato in anni così intensi? Che ne sa più di me in materia di porto, moli, banchine, concessioni, organizzazioni del lavoro, piano regolatore portuale, città-porto e via andare?
Volete mettere la competenza in materia di certi bocconiani affighettati con tutti i loro master in giro per il mondo e la carne viva delle banchine genovesi, annerite dal fumo (oramai in evaporazione purtroppo) dei carichi di carbone?
Stanno trascorrendo le ferie chini sulle carte del curriculum ex potenti dirigenti del fu Cap e dell'Autorità, presidenti di società portuali,ma anche avvocati che sembravano in disarmo e che, invece, hanno raccolto il guanto di sfida di Delrio. Chiede competenze nel settore, mica pone limiti di età, carriera, mica ti chiede di conoscere il cinese e l'arabo per le trattative del futuro, a me che me la cavo bene in zeneise, ma belin scherziamo davvero, perchè non posso provarci anche io?
Inoltre la febbre sale perchè i curriculum dei cosidetti candidati in pectore, per mesi bruciati sull'altare delle indiscrezioni, non sembrano splendenti per competenza specifica. Prendiamo quell'alto dirigente della Regione, paracadutato a De Ferrari da Milano e indicato anche da Toti come un cavallo vincente a san Giorgio. Che ne sa lui di politica portuale? Saprà qualcosa della navigazione sui navigli.
L'unico che poteva rivendicare una solida base di conoscenze portuali era l'onorevole Sandro Biasotti, ma la sua candidatura è stata azzoppata da quella genuina e sintetica frase di commento all'identikit, pronunciata proprio ai microfoni di Primo Canale da un signore come Augusto Cosulich: “ Ci vorrebbe uno dei nostri.” Dove l'intenzione era proprio quella di far correre uno che conosce la materia locale, uno di quelli che, appunto, assomiglia a coloro che stanno scribacchiando i curricula nell'afa di agosto.
Ma è stata interpretata, quella frase galeotta, come la solita battuta “a umma a umma”, uno di noi per fare, tutti insieme l'interesse comune locale. Mentre il prode Delrio ha la pretesa di individuare la testa d'uovo che faccia ripartire il Distretto 15 della Portualità italiana in un quadro ben più largo e nazionale.
Non si sa quanti curriculum stanno correndo in rete verso il Ministero, ma si sa che avremo illustri sorprese. Anzi non ne avremo, perchè come è stato codificato, non verranno stilate graduatorie, classifiche, semplici elenchi di di corre. Nel segreto di una stanza ministeriale Sua eccellenza il ministro, affiancato dai suoi esperti, tra i quali l'ultimo presidente Luigi Merlo, estrarrà il curriculum giusto. E solo allora, forse chi ha concorso, avendo contratto la febbre d'agosto del curriculum, uscirà allo scoperto annunciano “ a babbo morto” che ci aveva provato. O, molto più probabilmente tacerà per sempre. Tanto la febbre, poi, passa. Basta una tachipirina. E il bim bum bam dei curricula sarà servito solo a spaventare qualche concorrente.
politica
Presidenza del porto, la febbre dei curriculum
L'indiscreto
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