cronaca

Con la partenza di 9 navi per Sicilia e Sardegna si teme il caos
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Code sull'autostrada A7 e A10 e due navi partite in ritardo anche di oltre un'ora. Questi i primi effetti dell'innalzamento del livello di allerta nei porti italiani da 1 a 2 (su una scala di 3) per il pericolo terrorismo da parte della Guardia Costiera a Genova. Ormai non si contano più le riunioni del Comitato portuale per la sicurezza davanti al prefetto Fiamma Spena per fare il punto della situazione. 

L'innalzamento delle misure, che prevedono una maggiore percentuale di veicoli e passeggeri controllati, non sarebbe legata ad allarmi specifici ma alla necessità di aumentare l'attenzione vista la situazione internazionale, con l'inasprirsi del conflitto in Libia, e il periodo di maggior traffico previsto negli scali.

VERIFICATO UN PASSEGGERO SU DUE - E' stato calcolato che se prima della decisione della Guardia Costiera veniva controllato un passeggero ogni quattro che si imbarcavano, le verifiche ora interessano un passeggero su due. Il rischio, naturalmente, è che si formino lunghe code e attese agli imbarchi dei terminal traghetti nei giorni più caldi dell'esodo estivo. In tutto, comunque, le verifiche di sicurezza interessano migliaia di passeggeri, già sottoposti a controlli ai checkpoint di imbarco, e di auto.

AUTOPERQUISIZIONE - Le verifiche avvengono soprattutto con la cosiddetta "autoperquisizione": i passeggeri, in pratica, devono mostrare che cosa trasportano nelle valige e nel bagagliaio delle loro automobili. Sono impiegati anche metal detector portatili. L'allerta 2 chiama in causa in prima fila i terminalisti degli scali che sono obbligati ad aumentare il numero degli operatori della sicurezza che effettuano le verifiche. Maxi mobilitazione anche per i militari della Capitaneria di porto e degli agenti della polizia di frontiera, oltre alla polizia municipale e alla polizia stradale a cui spetta gestire eventuali rallentamenti e ingorghi che si verificano in ambito urbano ai margini delle zone d'imbarco

LA SPEZIA - Andrea Fontana, presidente dell'Associazione agenti marittimi della Spezia evidenzia che Porto Venere, nel Golfo della Spezia, potrebbe essere la prima "vittima" delle nuove misure anti terrorismo che il ministero degli Interni ha imposto ai porti: 31 scali in rada di navi da crociera "sono ormai destinati a essere cancellati" denuncia. Fontana sottolinea in una nota "la piena comprensione delle superiori esigenze di sicurezza". Con le nuove regole, spiega, "tutte le navi da crociera che anziché ormeggiarsi in un porto optano per il più suggestivo stazionamento in rada, nella vicinanza di alcune fra le più affascinanti destinazioni turistiche, corrono oggi lo stesso pericolo di azzeramento". "La Capitaneria di porto e l'Autorità portuale di La Spezia - aggiunge Fontana - stanno tentando di attenuare il più possibile gli effetti negativi delle nuove misure di sicurezza, anche attraverso l'applicazione di tariffe preferenziali". "Sarebbe almeno indispensabile - conclude Fontana - che lo stesso livello di allerta e quindi di misure di controllo fosse applicato in tutta la portualità mediterranea, in particolare francese, spagnola e greca, per scongiurare nuove forme di distorsione della concorrenza e quindi di penalizzazione del mercato italiano".