cronaca

Il tecnico della Bonatti era stato rapito insieme a due colleghi
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"Se l'Italia avesse pagato un riscatto, avrebbe detto loro (agli Usa, ndr) di non bombardarci". Lo ha detto Gino Pollicardo, il tecnico della Bonatti rapito in Libia con altri tre colleghi, due dei quali, Salvo Failla e Fausto Piano uccisi in una sparatoria.

"Non c'è stata nessuna operazione di liberazione, ci siamo liberati da soli e Salvo e Fausto sono morti perche' i sequestratori hanno voluto cambiare rifugio dopo i bombardamenti americani", afferma Pollicardo secondo il quale "l'Italia non può avere pagato per una liberazione che non c'è stata".

"Se avesse pagato avremmo trovato l'intelligence fuori quando con un chiodo abbiamo aperto la serratura", ha osservato. "Tante volte i sequestratori ci hanno detto che 'il nostro amico voleva pagare' e che l'Italia aveva già pagato per liberare tutti gli altri ostaggi, prima. Tante volte ci siamo illusi invece è andata come sappiamo e lo Stato ancora non ci ha detto come è andata davvero", afferma il tecnico di Monterosso sottolineando che se "come pare sempre più certo" i quattro sono stati vittima di terrorismo lo Stato deve dirlo e dare alle famiglie dei due tecnici uccisi il "risarcimento dovuto".