cronaca

Ma resterà chiusa in caso di pioggia in allerta meteo arancione
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Dopo sei mesi di disagi e danni all'economia per migliaia di euro, ha finalmente riaperto la corsia a mare dell'Aurelia prima di Arenzano. La Procura ha dato il nullaosta definitivo per il dissequestro dell'area. È la fine di un incubo che dura dal 19 marzo, quando una frana si è abbattuta in località Pizzo. 

Un clima di sollievo, di certo non di festa, quando i tecnici di Anas e la Polizia Municipale hanno dato il via libera alla prima fila di auto e moto, alle 17.18. Si tratta pur sempre di un senso unico alternato e la Procura ha già fatto sapere che la strada dovrà essere chiusa in caso di piogge in allerta meteo arancione. Non sarà come prima, ma almeno ora Arenzano è di nuovo collegata al mondo civile senza dover passare per l'autostrada. 

A passare la barriera per primo è stato un gruppo di ciclisti e motociclisti di Arenzano che finalmente hanno potuto raggiungere Genova coi loro mezzi. "Per noi è una liberazione, attendevamo da tanto questo momento", dicono. Chi non festeggia sono i proprietari del chiosco 'Il rifugio', che non potrà riaprire perché ritenuto ancora in zona pericolosa. Anche se loro sostengono che "da quando è stata messa in sicurezza la frana non è mai caduto un sasso". 

L'annuncio lo avevano dato durante un sopralluogo il governatore Giovanni Toti e il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani. "Abbiamo completato le attività volute dalla procura, collaborando con la Regione. Aspettiamo il dissequestro dell'area. Abbiamo fatto quello che si poteva fare evitando di discutere su di chi fosse la responsabilità", ha detto Armani.

L'isolamento ha creato numerosi problemi ai cittadini e danni economici
a commercianti e balneari che hanno denunciato di aver visto dimezzati gli incassi della loro stagione estiva. per protestare contro l'isolamento cittadini e commercianti avevano anche tenuto varie manifestazioni di protesta. Il cantiere era stato aperto ai primi di luglio dopo gli accertamenti compiuti dalla procura e dopo aver espletato le gare per l'aggiudicazione dei lavori. L'intervento era stato autorizzato dal prefetto "in danno", perché i privati proprietari dell'area non erano in grado di ripristinare la sicurezza della collina.

Tra i lavori effettuati per la messa in sicurezza, è stata approntata una protezione provvisoria per l'intero tratto e un sistema automatizzato presidiato 24 ore su 24 in grado di bloccare la circolazione in caso di pericolo. Nell'inchiesta sono indagate due persone: la proprietaria di parte dei terreni franati e il responsabile dei lavori effettuati prima della frana. Le ipotesi di reato sono lesioni gravi colpose e frana.

"Oggi si chiude la prima fase di una partita molto complessa che terminerà, ci auguriamo, entro il mese di dicembre
, con il ripristino definitivo del tratto, nei due sensi di marcia. I lavori di messa in sicurezza sono stati eseguiti rispettando tutte le prescrizioni dei consulenti della magistratura: il risultato di oggi è il frutto della piena collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti e in particolare tra Regione e Anas, senza la quale oggi parleremmo ancora di un cantiere bloccato”. Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.

“Questo primo traguardo – ha aggiunto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Giacomo Giampedrone - è stato possibile grazie all’impegno della Regione Liguria che ha fatto la propria parte sostenendo l’intervento economico finanziario e ha messo a disposizione la propria struttura tecnica, monitorando costantemente la situazione. Consapevoli dei disagi patiti dalle popolazioni in questi mesi, siamo comunque contenti di aver potuto contribuire fattivamente alla riapertura di un tratto di strada che costituisce un’arteria fondamentale per la Liguria".

La situazione in cui si è operato in collaborazione con Anas – ha ricordato - era molto difficile, sia per il fronte frana molto ampio e complesso, tanto che nelle ultime settimane la Procura ha richiesto lavori aggiuntivi su rivi minori adiacenti allo smottamento, sia perché i terreni oggetto dei lavori sono privati, sia perché è intervenuto un sequestro giudiziario nei giorni immediatamente successivi al crollo.

"Solo con la riapertura della strada in entrambi i sensi di marcia, speriamo entro l’anno, sarà ripristinata la completa normalità ma – ha concluso - il senso unico alternato significa il ritorno alla vita e il superamento di una situazione critica, in cui l’autostrada era unica arteria di collegamento tra il ponente e il levante ligure”.