cronaca

Sopralluogo in salita San Giacomo, il pm Franz dispone l'autopsia
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La testimonianza rilasciata al magistrato da Guido Morso, reo confesso del delitto avvenuto sabato in un appartamento di Molassana, non convince gli inquirenti e contrasta in modo stridente con il racconto dei due feriti, unici testimoni del delitto.

Il colombiano e il senegalese feriti a coltellate e con il calcio di una pistola alla polizia hanno detto che Guido e il padre Enzo sono arrivati nella casa impugnando entrambi un'arma. L'arrestato che si è consegnato ieri ai carabinieri di San Martino, invece, dice che anche i tre rivali avevano un'arma, la più grande delle due, una magnum. Guido Morso ha indicato agli inquirenti il punto di salita San Giacomo dove le aveva nascoste prima di fuggire. 

Per ricostruire nei dettagli il suo racconto e capire se è plausibile, gli inquirenti si sono recati sul posto. Intanto il magistrato titolare dell'indagine Silvio Franz ha dato incarico al medico legale Francesca Fossati di svolgere l'autopsia della vittima. A detta di Morso, si era recato col padre sabato nell'abitazione di Molassana per un debito di droga di tremila euro per intimare ai tre conoscenti di "non fare troppo i bulli in giro" ma la sparatoria è degenerata quando i due hanno visto gli altri armi un pugno.