Il Governo, tramite un decreto firmato dal ministro Calenda, ha riconosciuto lo stato di area di crisi complessa per il savonese, dove sono a rischio centinaia di posti di lavoro. Soddisfazione da parte di tutta la politica ligure e soprattutto dalla Giunta regionale, che ha inoltrato la richiesta.
"È un bene che il Governo abbia accolto la richiesta della Liguria fatta ufficialmente due settimane fa. Adesso mi auguro che l'esecutivo si impegni in tutti i tavoli, come prevede lo stato di crisi complessa, per trovare le soluzioni caso per caso", ha commentato il presidente della Regione, Giovanni Toti. "Sono situazioni molto diverse unite da una perdita di posti di lavoro molto significativa e preoccupante in una zona che ha una tradizione industriale e un know how molto serio e importante".
"Quello di oggi è un primo passo formale ma ha un suo valore sostanziale perché attiva una serie di possibilità per quanto riguarda i fondi e gli ammortizzatori e ci dà percio' un po' di tranquillità. L'impegno della Regione ci sarà", ha assicurato Toti. "Significa che era plausibile quello che la Regione Liguria aveva indicato al Governo. Invitiamo ora l'esecutivo a fare il più velocemente possibile per avviare tutte le procedure perché la situazione del savonese va affrontata con rapidità", aggiunge l'assessore allo sviluppo economico, Edoardo Rixi.
"E' una decisione importante, che fornisce strumenti concreti e solidi come ammortizzatori sociali e assegno di ricollocazione e che consentono di affrontare meglio una situazione molto grave sotto il profilo occupazionale e industriale, come dimostrano le tante vertenze in atto" , commenta il gruppo Pd in Regione.
"Il riconoscimento del savonese come area di crisi industriale complessa da parte del Mise è un passo avanti importante, ma non c'è chiarezza sui tempi e l'attuazione dell'operazione". Lo dichiara il M5S in una nota stampa. "Si chiude un percorso che, tra i primi, avevamo sostenuto e auspicato. Da oggi ci sono le premesse per affrontare la gravissima emergenza sociale e occupazionale".
La crisi occupazionale del Savonese porta soprattutto i nomi di Bombardier, Tirreno Power e Piaggio Aero, ma sono molte altre le aziende in difficoltà. Solo nel 2015 i posti di lavoro persi, secondo fonti sindacali, sono stati 1.170, ma l'industria, dal 2014 ne ha persi complessivamente 3000. Questo ha fatto sì che il dato dell'occupazione fosse in controtendenza rispetto al resto della Liguria: -0,9% rispetto al +2,2% regionale.
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Area di crisi industriale nel savonese, arriva il riconoscimento dal Governo
La Regione: "Ottima notizia, ora l'esecutivo trovi le soluzioni"
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