Si chiude con due condanne il processo 'stralcio' di Mani Unte, la maxi inchiesta che nel 2010 fece luce sulla cattiva gestione del Parco nazionale delle Cinque Terre e del Comune di Riomaggiore e portò all'arresto dell'allora presidente del Parco Franco Bonanini.
Il collegio del tribunale della Spezia ha condannato l'ex capo dell'ufficio tecnico del Comune di Riomaggiore Graziano Tarabugi a 4 anni e 6 mesi di reclusione mentre Nicla Pecunia, dipendente del Comune di Riomaggiore, è stata condannata a un anno e 10 mesi di reclusione, pena sospesa.
Per Tarabugi, accusato di associazione a delinquere, falso e corruzione, e già in carcere, il pm Luca Monteverde aveva chiesto una pena di sei anni e nove mesi, mentre per Pecunia, cui erano stati contestati i reati di associazione a delinquere e falso, il pm aveva chiesto tre anni e due mesi di reclusione. I giudici hanno disposto la confisca di un 'tesoretto' di circa un milione di euro costituito dagli immobili riconducibili a Tarabugi, già sequestrati dal gip. Il processo principale, in primo grado, si era chiuso lo scorso anno con una raffica di condanne, tra cui quella a sette anni e dieci mesi per Franco Bonanini.
cronaca
Processo 'Mani Unte' alle Cinque Terre, condannati anche Tarabugi e Pecunia
Maxi inchiesta sulla cattiva gestione del Parco
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