Qualche disagio a Genova per il corteo delle riparazioni navali. Lavoratori e sindacati chiedono l'intervento della Regione dopo le richieste pressanti di Comitato Porto Aperto e Movimento Cinque Stelle che spingono per lo spostamento dell'attività, ritenuta inquinante e pericolosa per la salute dei residenti della zona.
Il corteo è partito alle 8.30 dalla zona di piazza Cavour, con radunamento al varco delle Grazie. La manifestazione prosegue per la Circonvallazione a Mare e si addentra lungo le vie di Carignano per poi giungere alla sede del Consiglio Regionale in via Fieschi intorno alle 10.30. Qualche rallentamento al traffico in centro.
I manifestanti hanno poi raggiunto il Consiglio regionale e hanno chiesto che una delegazione fosse ricevuta in aula. Ad accoglierli si sono presentati alcuni capigruppo. Toni alti, ma nessuno scontro.
I sindacati si oppongono in particolare alle istanze del Comitato Porto Aperto e del Movimento Cinque Stelle che, in base ai dati sulle concentrazioni di composti del cromo, del nichel, del rame, del piombo, del cadmio e dello zinco, ritengono l'attività del bacino pericolosa per la salute dei cittadini. La settimana scorsa era scoppiata la bagarre in consiglio regionale, coi pentastellati che accusavano la maggioranza di ignorare il problema.
"E' un'idea irresponsabile - dice il segretario Fiom Bruno Manganaro - perché dietro l'idea dell'ambiente, che viene utilizzato come un cavallo di troia, qualcuno pensa di chiudere attività produttive. Noi all'ambiente ci teniamo, come abbiamo sempre dimostrato con Ilva. Non può essere che qualche migliaio di famiglie perda il reddito in questo modo". I lavoratori hanno attraversato il quartiere di Carignano per raggiungere il Consiglio regionale. "Chiediamo a Regione e istituzioni una posizione esplicita a difesa del futuro di questo settore", dice la Fiom.
"La situazione economica di questo settore è in ripresa, lo dimostra anche il forte ordine di navi da crociera e non, anche Fincantieri è interessata alla privatizzazione del progetto delle Riparazioni Navali. Tutto ciò dovrebbe indurre le istituzioni a preservare il mercato creando le condizioni di gestione economica del settore, per questo necessitano opere infrastrutturali permettendo al Porto di Genova di mantenere la sua leadership", dice Antonio Apa (Uilm).
"Chiariamo l'equivoco - puntualizza Alice Salvatore (M5s) prima di incontrare i lavoratori in Consiglio - noi siamo sempre dalla parte dei lavoratori, ma dobbiamo uscire dal ricatto occupazionale. Nella città abitano anche i lavoratori, che così rischiano la salute. Noi chiediamo che la Giunta affronti il problema e trovi una soluzione, come ad esempio hanno fatto alcuni paesi nordici che hanno delocalizzato l'attività all'interno di capannoni fuori dai centri abitati".
Il Comitato Porto Aperto, secondo cui Genova è "un'anomalia mondiale" rispetto ad altre città che hanno delocalizzato le riparazioni navali, ha depositato in Prefettura un documento in cui chiede l'intervento del Ministero dell'Ambiente. Per i sindacati, "l'immobilismo della politica e delle istituzioni tutte è molto preoccupante, non aiuta nemmeno il perdurare della mancata nomina del presidente dell'Autorità Portuale".
"Il problema che abbiamo ovunque in Liguria è di creare posti di lavoro, non di chiudere gli ultimi posti che ci sono, le riparazioni navali vanno rinnovate, non delocalizzate", dice l'assessore Edoardo Rixi durante la sospensione dei lavori dell'assemblea regionale. "Continuiamo a sollecitare il Governo a sbloccare gli investimenti per rilanciare il porto di Genova, per noi è frustrante il fatto di non poter intervenire direttamente. vogliamo dare certezze alle aziende, in primis con gli investimenti necessari a riammodernare le riparazioni navali e con il ribaltamento Fincantieri a Sestri Ponente".
cronaca
Riparazioni navali, sciopero e corteo: manifestanti in Consiglio Regionale
Lavoratori lungo le vie del centro: "No allo spostamento"
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