
Poco dopo partì l'attività della Commissione disciplinare, che valutò le singole posizioni dei dipendenti coinvolti ed irrorò le seguenti sanzioni: 32 licenziamenti, 98 sospensioni (da alcune settimane a sei mesi), 21 sanzioni, 19 rimproveri e 28 archiviazioni. La decisione fu dunque quella di adottare il pugno duro contro i cosiddetti furbetti del cartellino. Una decisione che ha ricevuto nei mesi scorsi anche il plauso di Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità Nazionale Anti Corruzione.
Dall'altra parte il sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, ha più volte sottolineato le conseguenze negative che l'inchiesta ha avuto sull'operato dell'amministrazione comunale. Soltanto qualche settimana fa ha parlato di "situazione disperata", facendo riferimento al fatto che - a fronte di 32 licenziamenti - ci siano state soltanto 5 assunzioni, con un importante aggravio di lavoro per tutti gli uffici. Qualcosa su questo fronte sembra muoversi e nei prossimi giorni dovrebbero arrivare delle nuove assunzioni nel settore della viabilità e dell’edilizia privata.
La vicenda Sanremo ha portato anche a un'importante modifica legislativa. Lo scorso luglio è entrato infatti in vigore il decreto anti-furbetti, attuativo della riforma Madia sulla pubblica amministrazione. Secondo le nuove norme, i dipendenti pubblici colti a strisciare il badge e poi andarsene via vengono sospesi in 48 ore, restando senza stipendio (solo un'indennità), e sono sottoposti a un iter per il licenziamento della durata massima di 30 giorni. Inoltre, il dirigente che si gira dall'altra parte può oggi essere punito, a sua volta, con il licenziamento.
IL COMMENTO
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