Dopo lunghi mesi di attenzioni e particolari cure all’interno delle strutture speciali presenti nell’Acquario genovese ‘Savona’ è tornata oggi a nuotare libera nelle acque dell’Area marina protetta di Portofino. La cerimonia si è svolta alla presenza della capitaneria di porto e al personale del corpo forestale che si è preso cura dell’animale. Prima del rilascio, l’esemplare è stato marcato, attraverso una targhetta applicata alla pinna sinistra che consente, qualora l’animale venga riavvistato, di acquisire dati preziosi sulla biologia e sul comportamento di questa specie quali ad esempio il tasso di crescita, le direttrici migratorie nel Mediterraneo e transoceaniche. L’Acquario di Genova collabora da anni con l’ufficio Cites del Corpo forestale dello Stato impegnandosi in un’attività di recupero e di pronto soccorso di tartarughe marine in difficoltà con l’obiettivo di curare, riabilitare e reinserire in natura le specie soccorse.
Spesso le tartarughe vengono avvistate a pelo d’acqua. In questo caso non significa che si trovino in difficoltà. Essendo rettili hanno bisogno di calore e di ossigenarsi quindi risalgono in superficie. Solo in caso di evidente difficoltà deve essere avvisata la Capitaneria diPorto o il Corpo forestale dello Stato, servizio Cites, organo che coordina a livello nazionale l’applicazione della Convenzione di Washington che ha come obiettivo principale la tutela delle specie animali protette.
IL COMMENTO
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