
“Come rilevano autorevoli studi internazionali, la maricoltura ha un impatto violentissimo sull’ambiente se installata in prossimità delle aree ecologicamente molto sensibili come le aree SIC – spiega il Cinquestelle - Esiste un rischio enorme di eutrofizzazione (un aumento abnorme dei micronutrienti in sospensione), di carenza di ossigenazione delle acque e conseguente riduzione delle praterie di Posidonia, quindi della biodiversità. In più ci sono aspetti non trascurabili di insostenibilità: ogni chilo prodotto di carne allevata (di bassa qualità) consuma 4 chili di pesce pescato”.
“Pesanti anche le ricadute sull’occupazione – prosegue De Ferrari – con centinaia di piccoli pescatori che rischiano di veder sfumare oltre il 30 percento dei loro introiti, poiché l'installazione dell'impianto in quella specifica area sarebbe di intralcio alle rotte delle loro imbarcazioni. Senza contare gli effetti negativi sul turismo e sulle attività sportive a impatto zero legate al nostro mare”.
IL COMMENTO
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