L'Amiu, l'aziende multiservizi che a Genova si occupa della raccolta dei rifiuti, ha avviato una nuova procedura che permette di recuperare in modo più efficiente i rifiuti elettrici ed elettronici (Raee). Obiettivo principale del progetto è quello di realizzare un efficiente sistema logistico e un coordinamento dei servizi di raccolta dei Raee allo scopo di aumentarne la raccolta. Con l’avvio del progetto europeo 'Weeenmodels', Amiu ha rivisto il sistema cittadino di raccolta degli apparecchi elettrici alimentati con corrente elettrica. Il progetto europeo è stato avviato a settembre 2013, con contributi di oltre 2 milioni di Euro e terminerà a dicembre 2016 lasciando alla città un reale valore grazie al nuovo sistema di raccolta che ha contribuito a realizzare.
Prima i Raee venivano raccolti tramite consorzi o aziende specializzati, alla triturazione che, pur garantendo il riciclo dei diversi materiali, non ne consentiva in alcun modo il riutilizzo. Ora invece è stata creata una nuova filiera di riutilizzo che ha permesso il coinvolgimento nel processo alcune realtà imprenditoriali locali. Il recupero è stato possibile grazie all’introduzione di una nuova modalità di ritiro dei Raee grazie all'utilizzo di speciali i furgoncini attrezzati in modo da poter raccogliere tutte le tipologie di piccoli eletrodomestici.
Le apparecchiature, valutate dagli operatori Amiu ancora potenzialmente riutilizzabili, vengono raccolte e trasportate con modalità che ne garantiscano l’integrità.
Per smaltire apparecchi elettrici ed elettronici i cittadini genovesi hanno oggi a disposizione 47 punti di raccolta e 4 isole ecologiche.
Gli elettrodomestici raccolti vengono concentrati nel centro di raccolta Raee di Amiu in corso Perrone, riorganizzato appositamente nell’ambito del progetto, dove due aziende autorizzate dalla Città Metropolitana li vagliano e, attraverso opportune procedure, ne avviano una parte alla filiera del riutilizzo attraverso un centro di assistenza tecnica che provvede a reimmetterli sul mercato come oggetti tecnologici ricondizionati o singole parti utili come pezzi di ricambio.
Il consorzio dei partners coinvolti nel progetto è composto dal comune di Genova come capofila, Amiu Genova, le Università di Modena e Reggio Emilia, l'agenzia di Sviluppo Gal genovese, la società di consulenza TBridge di Genova e l’Istituto per l’analisi e lo sviluppo strategico di ricerca (Isw) di Halle in Germania. Attualmente sono oltre 500 gli esercizi commerciali cittadini contattati dai volontari o da operatori Amiu, che hanno scelto di aderire all’iniziativa.
Di fatto si tratta di una rete capillare di informazione che ha come scopo far crescere la consapevolezza che gli elettrodomestici elletrici ed elettronici sono una risorsa e non vanno buttati nei rifiuti generici.
IL COMMENTO
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