Unige, doppio libretto per i transgender. Fdi: "Iniziativa al limite della realtà"

L'Università di Genova ha introdotto il doppio libretto per studenti transgender, per iniziativa del Comitato pari opportunità dell'ateneo, e negli ultimi giorni ha inviato email informative agli iscritti sulla nuova possibilità che entra in vigore da questo anno accademico. 

Nell'informativa viene spiegato che si può attivare il doppio libretto universitario per transgender con i due nomi e cognomi, quello ufficiale e quello di elezione. L'obiettivo, spiega il Comitato pari opportunità dell'ateneo, è "promuovere una cultura veramente rispettosa delle differenze a partire dal superamento di ogni possibile discriminazione legata all'orientamento sessuale, all'identità di genere o alla transfobia". La componente studentesca aggiunge: "È anche partendo da questa piccola battaglia che vogliamo ricordare a tutte/i che l'amore nasce fra persone e non fra sessi".

Già una decina le richieste arrivate, secondo il comitato. Ma due consiglieri regionali e comunali di Fratelli D'Italia, Matteo Rosso e Stefano Balleari, l'hanno definita "iniziativa surreale". Il provvedimento, introdotto nel 2015 e applicato per la prima volta quest'anno, si rivolge agli studenti che si trovano nella situazione di transizione di genere.

"Un'iniziativa ai confini della realtà. Subito abbiamo pensato a uno scherzo. Poi vista la preoccupazione dei ragazzi, abbiamo capito che è l'amara realtà. Siamo allibiti che l'Università di Genova possa promuovere iniziative tanto becere", hanno scritto in una nota gli esponenti di FdI. Nei giorni scorsi Rosso aveva fatto votare dal Consiglio la proposta di sportelli per contrastare la diffusione della 'teoria gender'.

"E' solo una questione di civiltà, se qualcuno non lo capisce, non so cosa farci": così il rettore dell'Università di Genova Paolo Comanducci replica alle polemiche di Fratelli d'Italia.

"È un argomento molto serio, ma francamente n credo sia il primo problema della gente che vive in Liguria, non mi risulta esserci un sesso transitorio. O uno è uomo o uno è donna. Finché è uomo sarà uomo, quando sarà donna diventerà donna in base a quanto prevede la legislazione nazionale - commenta il presidente Toti - Non mi sembra un elemento di dibattito politico,  mi sembra che l'Ateneo debba prendere atto di un dato di fatto".