cronaca

Non si dissociò dalle azioni violente
1 minuto e 12 secondi di lettura
Il gup Ferdinando Baldini ha condannato in rito abbreviato a un anno e due mesi di reclusione Carlo Francesco Di Marco per apologia di terrorismo. Il pm Federico Manotti aveva chiesto due anni contestando anche il reato di istigazione a delinquere. La vicenda si riferisce all'attentato a Roberto Adinolfi avvenuto il 7 maggio 2012.

Secondo l'accusa Di Marco avrebbe pubblicato sul sito Informa-zione un documento contro alcuni anarchici genovesi che avevano preso le distanze dal compimento di azioni violente e, in particolare, dall'attentato all'ingegnere Adinolfi poi rivendicato dagli anarchici informali del nucleo Olga/Fai-Fri.

Nel documento, pubblicato il 15 maggio 2012, Di Marco aveva scritto, tra l'altro, "Per voi le armi sono un tabù. Ma come pensate di poter reagire a tutti i soprusi che quotidianamente vengono perpetrati da chi le armi le usa veramente e continuamente? Io non mi dissocio".

Di Marco, difeso dall'avvocato Fabio Sommovigo della Spezia, era stato anche accusato di avere redatto e diffuso, nell'ottobre 2013, un volantino in occasione della manifestazione pubblica che si era svolta in concomitanza con l'udienza di primo grado a carico di Alfredo Cospito e Nicola Gai accusati dell'attentato ad Adinolfi facendo pubblicare sul sito Informa-zione il documento intitolato "la solidarietà è un'arma usiamola!" dove, tra l'altro, era scritto: "abbattere il potere e non modificarlo è la soluzione più ovvia. Rispondiamo colpo su colpo". Le indagini coordinate dal pm Manotti sono state condotte dai carabinieri del Ros.