cronaca

L'incidente avvenne a gennaio a Certosa
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"Quando ieri abbiamo sentito che un'auto aveva investito alcuni pedoni sul marciapiede in via XX Settembre, non abbiamo fatto a meno di pensare a nostro padre e siamo ripiombati nella nostra tragedia". Così Sara e Matteo, insieme alla mamma Milena, figli di Giuseppe Buttaro, investito e ucciso da un uomo ubriaco e drogato a gennaio a Certosa, raccontano lo choc per il grave incidente di ieri in centro a Genova, all'incrocio con via Fiume, che ha visto una ragazza ferita in modo grave e alcuni feriti lievi.

"Siamo vicini ai parenti della ragazza, ho scritto un messaggio a suo padre, che è finanziere come mio marito, per comunicargli l'affetto" dice Milena, la moglie di Buttaro. "Noi non possiamo perdonare nessuno, anche perché nessuno ci ha chiesto scusa" dicono. "L'idea che un giorno per strada possa incontrare l'omicida di mio padre, non mi fa star bene" racconta il figlio.

"L'investitore dopo due mesi è uscito dal carcere - spiega il legale della famiglia, Giuseppe Maria Gallo - e siamo in attesa dell'udienza preliminare che non sappiamo quando sarà. Ma sarebbe stato meglio se fosse rimasto in carcere, come segnale, lo dico da cittadino, non da avvocato".