
Nel merito Tullo ha sottolineato che "si mette fine ad una ingiustizia storica nei confronti dei piloti dei porti italiani in quanto, prima della legge, dovevano rispondere in proprio (e i loro familiari) di eventuali danni provocati nello svolgimento del proprio delicato lavoro".
"Con la legge vengono precisati i casi di responsabilità civile e il limite da risarcire a un milione di euro. Conseguentemente ogni pilota di porto dovrà stipulare un contratto di assicurazione da depositare presso la Capitaneria di porto e presso la sede operativa", ha osservato Tullo.
Tullo ha sottolineato che "soprattutto ai fini della sicurezza e della salvaguardia della vita umana in mare, sono di rilievo le norme riguardanti i servizi tecnico nautici in quanto la norma chiarisce che per porti o per altri luoghi di approdo o di transito delle navi si intendono anche le strutture di ormeggio presso le quali si svolgono operazioni di imbarco o sbarco di merci o passeggeri, come banchine, moli, pontili, piattaforme, boe, torri, navi o galleggianti di stoccaggio temporaneo e punti di attracco, in qualsiasi modo realizzate anche nell'ambito di specchi acquei esterni alle dighe foranee".
"In sostanza l'Autorità marittima italiana potrà vigilare e imporre le misure di sicurezza anche sulle opere a mare", conclude Tullo.
IL COMMENTO
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