cronaca

Lavori finanziati ma fermi, i sindacati: "Paradossale"
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Dietro allo striscione 'Pane e lavoro' gli edili impiegati nel nodo ferroviario genovese hanno sfilato in corteo per le vie del centro diretti al Consiglio regionale. Nel pomeriggio, presidio in Consiglio Comunale. Il consorzio Fergen ha annunciato il licenziamento dei 100 dipendenti dopo che la stazione appaltante Italferr ha rescisso il contratto col consorzio. "La città ora assiste al paradosso di un'opera finanziata, alla quale non sta lavorando nessuno". 

Il Nodo di Genova, che prevede il potenziamento infrastrutturale Genova Voltri - Genova Brignole è un importante progetto strategico del Piano di Priorità degli investimenti di Rfi per la realizzazione dei nodi urbani ed eliminazione dei "colli di bottiglia". L'opera è fondamentale per separare i flussi di traffico passeggeri a lunga percorrenza e merci da quello metropolitano regionale tra Voltri e Brignole. 

"E' paradossale - commenta il segretario Fillea Cgil Fabio Marante - che l'opera è stata finanziata e doveva essere completata entro l'aprile di quest'anno mentre oggi siamo solo al 40% ed è paradossale che ci siano 100 lavoratori che rischiano concretamente il posto di lavoro". I lavoratori e i sindacati hanno chiesto un incontro urgente con i responsabili di Italferr: "Attraverso la Regione Liguria è da luglio, quando c'erano stati del problemi sullo smaltimento delle terre di scavo, che chiediamo invano un tavolo di confronto - spiega Andrea Tafaria, della Filca Cisl - per questo ora chiederemo ai capigruppo in Regione di impegnarsi per farci ottenere un incontro".

La situazione intanto non sembra ancora chiara: "Il consorzio - aggiunge Mirko Trapasso, Fenea Uil Genova - ci dice che ci sarà una risoluzione del contratto, mentre Rfi a mezzo stampa ci ha fatto sapere che il contratto è valido. Ora speriamo con la regia delle istituzioni ad avere una risposta". Nel pomeriggio i lavoratori proseguiranno la protesta in consiglio comunale.

LE REAZIONI

Il Partito Democratico ha votato l'ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio regionale sul nodo ferroviario di Genova dopo la protesta dei lavoratori. "I lavori non si possono fermare e devono andare avanti non solo perché sono necessari al Terzo Valico, ma anche perché sono fondamentali per la mobilità genovese, rappresentando un tassello importante per l'integrazione ferro- gomma - affermano i consiglieri regionali - Oltre a questo, poi, è necessario garantire l'occupazione dei lavoratori che sono stati impiegati nel nodo di Genova. E proprio per questo la Giunta regionale deve incontrare al più presto Italferr/Rfi, affinché vengano garantiti sia il prosieguo dei lavori sia i livelli occupazionali".

"I sindacati avanzano richieste molto puntuali: anzitutto se la Regione è in grado di fare chiarezza sul contratto stipulato da Fer.gen e Italfer/RFI. Perché stiamo assistendo al gioco dei rimpalli? L'accordo è già stato rescisso? Se così fosse, chiediamo sia applicata velocemente la clausola di subentro - dichiara il consigliere regionale di Rete a Sinistra Gianni Pastorino, estensore dell'ordine del giorno - Sappiamo trattarsi di uno strumento straordinario, ma ci sono precedenti in cui è stato applicato molto positivamente. Del resto una graduatoria c'è: ripetere la gara d'appalto sarebbe controproducente, provocherebbe ulteriori ritardi e un danno da 3 milioni di euro".

"L'emergenza occupazionale e l'assenza di adeguati servizi pubblici di trasporto per i cittadini mi portano a questa riflessione: da presidente di Regione, al posto di Toti, convocherei subito un tavolo con Rfi e rimetterei in discussione il contratto di servizio, e se Rfi da stazione appaltante e committente non garantisce che i lavori del nodo ferroviario si concludano al più presto (dovevano essere terminati entro il 2015 e invece sono solo al 35% della loro realizzazione, grazie ai soliti appalti al massimo ribasso), non sta scritto da nessuna parte che Regione Liguria, che rappresenta l'interesse dei cittadini, debba per forza stipulare proprio con Rfi il contratto di servizio". Lo ha detto Alice Salvatore, consigliera del Movimento 5 Stelle Liguria.

ODG IN COMUNE A GENOVA -
Il consiglio comunale di Genova ha votato all'unanimità con 38 voti favorevoli su 38 presenti, un ordine del giorno a sostegno dei lavoratori del nodo ferroviario di Genova, in cassa integrazione da tre mesi e ora a rischio licenziamento dopo che il consorzio Fergen ha comunicato che la stazione appaltante Italferr avrebbe rescisso il contratto per la realizzazione dell'opera. L'ordine del giorno approvato impegna il sindaco e la giunta ad attivarsi "per comprendere esattamente lo stato del contratto" e "nel caso di recesso di una delle parti a convocare immediatamente un tavolo di coordinamento con la presenza delle organizzazioni sindacali per utilizzare lo strumento della 'clausola di subentro' e garantire la continuità dell'opera e la salvaguardia occupazionale degli addetti del consorzio Fergen e delle ditte di subappalto". I lavoratori hanno incontrato i capigruppo del consiglio comunale e il vicesindaco Stefano Bernini che si è impegnato a sollecitare un intervento da parte del sottosegretario alla presidenza del consiglio Claudio De Vincenti, visto che il Patto per la città firmato sabato dal presidente del consiglio Matteo Renzi insieme al sindaco di Genova Marco Doria definisce il nodo ferroviario di Genova un'opera strategica e necessaria.