L'Italia ha detto No alla riforma costituzionale. Il No vince col 59,11% (dato finale che comprende anche i residenti all'estero) e il premier Matteo Renzi ha annunciato le sue dimissioni in un discorso pronunciato a mezzanotte "L'esperienza del mio governo finisce qui. Ho perso e me ne assumo la responsabilità, ma non ho rimpianti", ha detto. In mattinata si è recato al Quirinale per un colloquio di oltre un'ora con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.Martedì la direzione straordinaria del Pd.
SALVINI INSISTE - "Non siamo disposti a sostenere nessun governo che tiri a campare - ribadisce il leader della Lega Matteo Salvini in una conferenza stampa - ma siamo disposti a votare con qualsiasi legge elettorale la Consulta ci permetterà di fare". "Ci sconcerta il totonomine per il premier di queste ore. È di pessimo gusto. Vuol dire fregarsene di quello hanno scelto gli italiani ieri, che vogliono tornare al voto".
LE PAROLE DI MATTARELLA - "Vi sono di fronte a noi impegni e scadenze di cui le istituzioni dovranno assicurare in ogni caso il rispetto, garantendo risposte all'altezza dei problemi del momento". Lo afferma in una nota il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
L'INCONTRO CON MATTARELLA - Dopo le dimissioni di Renzi sarà il presidente della Repubblica a decidere il da farsi. Appare improbabile l'ipotesi di un Renzi bis. Mattarella potrà scegliere se proporre alle Camere un nuovo Governo dopo le consultazioni oppure, qualora verificasse l'impossibilità di avere una maggioranza, sciogliere il Parlamento e indire nuove elezioni. Il capo dello Stato avrebbe ventilato a Renzi l'ipotesi di inviare il governo alle Camere, per verificare la possibilità di un bis.
Ma il presidente del Consiglio gli ha fatto sapere che le dimissioni che consegnerà al capo dello Stato sono irrevocabili, pur garantendo l'approvazione della legge di stabilità. Sarà dunque il presidente della Repubblica, considerato anche dall'opposizione un garante affidabile, a gestire la partita del 'dopo'. A lui gli esponenti del centrodestra e i Cinque stelle hanno già fatto pervenire, attraverso le dichiarazioni alla stampa, l'auspicio di elezioni anticipate, magari dopo un breve periodo per fare la legge elettorale. Ma è ancora il Pd a detenere il gruppo parlamentare più nutrito e resta dunque il Partito democratico, di cui Renzi resta al momento segretario, lo snodo decisivo.
L'alternativa è un governo 'del presidente', guidato da una figura istituzionale come il presidente del Senato Pietro Grasso. Uno snodo importante per capire con quale proposta il Pd si presenterà al Quirinale è la riunione della direzione del Pd, convocata per martedì. Sarà quello il momento per capire come cambieranno gli equilibri interni al partito dopo la sconfitta referendaria. "La colpa è la sua", diceva più di un dirigente stasera al Nazareno. "Ora non potrà più decidere da solo", è la tesi non solo della minoranza Dem, che rivendica di aver rappresentato con il No una quota di elettori Pd, ma anche degli esponenti della maggioranza non di stretta fede renziana.
LE COMUNALI - C'è molta attesa soprattutto per le ricadute che avrà il voto sulle elezioni comunali in Liguria, dove nel 2017 si vota a Genova e La Spezia. Il sindaco Doria aveva annunciato il suo No a poche ore dal voto. Importante capire che peso avrà la sconfitta di Renzi nella corsa a Palazzo Tursi. Molte voci insistono sul "Doria bis".
L'AFFLUENZA - Mai così alto il numero dei votanti in un referendum costituzionale: il dato definitivo dell'affluenza è 65,47%, che diventa 68,48% se si considerano solo i voti in territorio italiano. Liguria leggermente sopra la media (69,73%), mentre al Sud il dato crolla tra il 54 e il 56%.
IN LIGURIA - Il No ottiene una vittoria netta anche in Liguria, piazzandosi al 60,08% (il dato per province: Genova 59,29%, Imperia 63,53%, La Spezia 58,99%, Savona 60,92%). Stupiscono alcuni dati nel comune di Genova. Complessivamente vince il No al 59,0%, ma in alcuni quartieri emerge una prevalenza del Sì intorno al 51-53%: Albaro, Castelletto, Carignano e alcune zone del Levante cittadino.
DOVE HA VINTO IL SI - Ha prevalso il Sì alla riforma in Toscana (52,51%), Emilia Romagna (50,39%), Trentino-Alto Adige (53,87%) e nettamente all'estero (64,7%). Altrove trionfa il No con punte del 70% al Sud. Tra le grandi città, vittoria del Sì a Milano (51,13%), Firenze (56,29%) e Bologna (52,23%)
VIDEO >>> IL DISCORSO DI RENZI
I MERCATI - La Borsa di Milano torna in terreno negativo. A Piazza Affari l'indice Ftse Mib infatti registra un -0,13%, dopo aver navigato buona parte della mattinata sotto il segno più. Ad appesantire il listino in una giornata caratterizzata da grande volatilità sono ancora le banche, in sofferenza dopo il risultato del referendum costituzionale e le dimissioni di Matteo Renzi. In particolare Mps vira di nuovo in negativo, -2,1%, mentre Popolare di Milano e Banco flettono e segnano rispettivamente -5,6% e -5,4%, tra un susseguirsi di sospensioni in asta di volatilità. Unicredit è sempre pesante, a -3,65%. Ubi in controtendenza sale dello 0,96%. Restano in positivo Saipem, +3%, Moncler, +2,8%, e Leonardo-Finemccanica, +2,9%. Anche le principali Borse Europee hanno aperto in rosso ma senza panico, recuperando subito dopo. A metà mattinata, lLe borse europee si sono portate sotto il segno positivo dopo aver aperto in terreno negativo. L'indice Euro Stoxx 50 è a +1,42%, Londra a +0,83%, Parigi a +1,34%, Francoforte +1,88%. Bene anche la Spagna, con Madrid che sta a +1,1%. L'euro dopo essere sceso questa notte ai minimi da 20 mesi poco sopra 1,05 sul dollaro ha poi recuperato e viaggia a 1,064. Anche lo spread tra Btp e Bund tedesco, dopo una fimmata iniziale fino a quota 178 punti, in crecsita di olre 10 sui livelli di venrdì è risce a 169 punti. Il rendimento del titolo decennale italiano è all'1,99%
VIDEO >>> Le conseguenze del voto a Genova | Le conseguenze del voto sull'economia ligure | L'alba del giorno dopo: i commenti a caldo in strada
LE REAZIONI
Toti: "Inizia una nuova era" - E' un referendum che apre una nuova storia e una nuova era. Questa legislatura è finita, perché è una legislatura costituente aperta da Napolitano per fare le riforme, pertanto si sarebbe conclusa comunque". Lo ha detto il Governatore della Liguria e consigliere politico di Silvio Berlusconi, Giovanni Toti. "Vorrei solo che questa legislatura si concludesse in modo dignitoso per la nostra democrazia e vorrei che la signora Boschi e il signor Renzi mantengano la promessa e si vadano a dimettere questa notte", ha detto Toti intervenendo a Matrix.
Salvini, vittoria del popolo contro poteri forti - "Sfidiamo la scaramanzia e osiamo perché se vittoria sarà, sarà vittoria di popolo contro i poteri forti di tre quarti del mondo", così il leader della Lega Matteo Salvini intervenendo subito dopo gli exit poll. "Se fossero confermati questi dati sarebbe una grande vittoria dei cittadini e Renzi dovrebbe dimettersi nei successivi due minuti per andare subito a elezioni politiche".
"Attendiamo rispettosamente la sentenza della Consulta, che speriamo arrivi presto. Ma al di là di qualunque scelta della Consulta siamo pronti a votare il prima possibile con qualunque legge elettorale", ha detto poi Salvini sulla richiesta di Matteo Renzi al fronte del No di formulare una proposta di legge elettorale. "Non pensiamo che l'Italia possa permettersi mesi di dibattito sulla nuova legge elettorale", ha aggiunto.
Guerini, direzione Pd martedì - "Convocheremo la direzione del Partito democratico probabilmente già martedì per la valutazione dell'esito del voto e le indicazioni sulle iniziative politiche da assumere". Lo dice il vicesegretario del Partito democratico Lorenzo Guerini.
Forza Italia: "Pd faccia un altro governo senza Renzi" - "Il Pd ha la maggioranza ed ha il dovere di fare un altro governo visto che in Parlamento ha la maggioranza ma senza Renzi". Lo afferma Renato Brunetta commentando i primi dati.
Fico esulta per la partecipazione, l'Italia c'è - "Felice per la grande partecipazione. L'Italia c'è!". Così il deputato M5s e presidente della Commissione vigilanza Rai, Roberto Fico commenta il voto al referendum ad urne chiuse. Il deputato campano che sta attenendo i risultati a Napoli ha anche dato appuntamento via Fb a "tutti gli amici del Movimento 5 Stelle della Campania, siamo ad aspettare i risultati definitivi del referendum a Napoli in via Port'alba 28. Vi aspettiamo tutti qui!".
Di Maio, l'uomo solo a comando non esiste più - "Oggi ha perso la casta al potere. Ha perso l'arroganza al potere da cui impareremo tante cose nella formazione della nostra squadra di governo e del nostro programma. Da domani saremo al lavoro sul governo dei Cinque Stelle, coinvolgeremo le energie e le persone libere che vorranno partecipare. L'uomo solo al comando non esiste più ma i cittadini che governano le istituzioni". Lo afferma Luigi Di Maio, nel corso di una conferenza stampa alla Camera commentando voto referendum.
Lupi, martedì direzione nazionale Ap-Ncd -"Martedi alle 11 abbiamo convocato i gruppi parlamentari di Area popolare di Camera e Senato, mentre mercoledì abbiamo convocato la direzione nazionale di Ncd per valutare l'esito del voto. Abbiamo sempre detto che dopo il referendum sarebbe stata necessaria una verifica". Così il capogruppo di Area popolare, Maurizio Lupi commenta i dati nella sede del partito.
Pace, sono commosso e orgoglioso - "Sono commosso", ha detto il presidente del comitato del No, Alessandro Pace, commentando gli exit poll che però teme colpi di coda dallo spoglio delle schede votate all'estero. "Aspetto i voti esteri. Da lì verrà il colpo di coda. All'estero le elezioni sono drogate. Non ci sono controlli. Uno degli impegni che i Parlamento deve assumere è modificare il voto estero. Ma ora sono orgoglioso del risultato attuale", conclude il costituzionalista.
Speranza, eravamo nel giusto - "Oggi si è scritta una bellissima pagina di partecipazione democratica. L'Italia ha dimostrato ancora una volta di essere un grande Paese. Nel campo del No c'è stato un pezzo irrinunciabile del centrosinistra. Noi lo abbiamo rappresentato dentro il Pd. Il risultato che si preannuncia dimostra che eravamo nel giusto a difendere le convinzioni nostre e di molti militanti e cittadini del centrosinistra": così Roberto Speranza, che guida l'area di minoranza Pd Sinistra riformista.
Alfano, abbiamo giocato una bella partita e l'abbiamo persa - "Insieme a milioni di italiani, abbiamo giocato una bella partita e l'abbiamo persa. È stato bello e giusto giocarla: per l'Italia". Lo scrive in un tweet, il ministro dell'Interno e leader di Ap Angelino Alfano.
D'Alema: irresponsabile voto ora - "Il Capo dello Stato darà l'incarico a una personalità che lavorerà a misurare le disponibilità per un governo necessario al paese. Si dovrà verificare il senso di responsabilità delle forze politiche e credo che ci sia una maggioranza in Parlamento che non intenda favorire lo scioglimento irresponsabile delle Camere. Andare a votare ora sarebbe irresponsabile anche perché la Consulta deve ancora pronunciarsi sull'Italicum. E mi auguro che l'assunzione di responsabilità possa essere la più ampia possibile". Lo afferma Massimo D'Alema.
Marine Le Pen, gli italiani hanno ripudiato l'Ue e Renzi - "Gli italiani hanno ripudiato l'Ue e Renzi. Bisogna ascoltare questa sete di libertà delle nazioni e di autodifesa!". Lo scrive su Twitter Marine Le Pen, leader dell'estrema destra francese, commentando i risultati del referendum.
Bagnasco: "Ora stare insieme" - "Adesso è il momento di una grande responsabilità, a tutti i livelli. E' l'ora di camminare insieme". Lo ha detto il presidente della Cei cardinale Angelo Bagnasco, a margine delle celebrazioni di Santa Barbara, commentando l'esito del referendum. Alla domanda se il voto avesse spaccato l'Italia Bagnasco ha sottolineato: "Cerchiamo di camminare insieme".
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