porti e logistica

E il Comune fa un passo indietro sul tombamento: la Fiom attacca
2 minuti e 15 secondi di lettura
Il Ministero dell’Ambiente accoglie parzialmente le richieste del comitato “Porto Aperto” e dall’associazione “VAS” e dispone accertamenti su eventuali danni ambientali che sarebbero provocati dalle attività delle riparazioni navali a Genova.

In pratica, sulla base delle indicazioni che giungono da Roma, si tratta di un atto dovuto: il Ministero ha chiesto ad “Ispra” e “Arpal” di “esaminare la documentazione prodotta e di verificare le analisi” effettuate dalla Eurochem Italia per conto degli stessi comitati ambientalisti.

Le analisi riguarderanno la situazione attuale, ma non gli effetti causati da un eventuale ampliamento (previsto dal BluePrint) perché “gli scenari futuri possibili ed ancora irrealizzati” non sono di competenza del Ministero, e in particolare del decreto legislativo sui danni ambientali 152 del 2006 su cui si è basata l’azione dei comitati.

In merito agli effetti del possibile ampliamento, il Ministero si è limitato a chiedere alla Regione Liguria la valutazione di impatto ambientale relativamente al BluePrint. Toccherà ad Arpal dunque esaminare la documentazione prodotta dai comitati che hanno denunciato il superamento dei limiti di sostanze inquinanti. La stessa agenzia per l’ambiente dovrà accertare se gli eventuali superamenti possono ritenersi collegati all’attività delle riparazioni navali.

BERNINI: RIVEDERE I DISEGNI - Proprio sulle riparazioni navali, una delle parti più controverse del progetto di Renzo Piano, il Comune fa un passo indietro. "Penso si possa riorganizzare l'area senza il maxitombamento previsto nel disegno d'insieme - ha detto Bernini - Bisogna discutere con gli operatori del settore e l'autorità di sistema portuale il giusto disegno di dettaglio dell'area partendo dal presupposto che bisogna consolidare le riparazioni navali, ma potrebbe non essere necessario un riempimento di quelle dimensioni". Si apre la discussione, insomma, per definire gli spazi di cui hanno effettivamente bisogno le aziende e l'idea è che potrebbe venirne fuori un riempimento dello specchio acqueo davanti al porticciolo Duca degli Abruzzi più piccolo del previsto.

MA I SINDACATI ATTACCANO - 
"La Fiom Cgil rileva come, mentre si evita di far partire un confronto fra le istituzioni ed il sindacato su come rispettare il voto unanime del Consiglio Regionale sul mantenimento e sviluppo delle Riparazioni Navali, le imprese stanno ridisegnando piani industriali e patti fra i vari soggetti. Oggi, l'assessore Piazza, nell'ipotizzare di rivedere il cosiddetto maxitombamento aggiunge anche altro un problema", controbatte Bruno Manganaro, segretario Generale Fiom Cgil Genova. "Perché questa frenata? Ci sono difficoltà, idee e valutazioni diverse? Così non va bene. Servono tavoli ufficiali in cui confrontarsi e concretizzare piani di sviluppo nelle Riparazioni Navali di Genova".