Sale a dieci il numero degli indagati nell'ambito dell'inchiesta dei carabinieri di Santa Margherita, coordinati dal pm Emilio Gatti, su una gang che rubava moto di grossa cilindrata per rivenderne i pezzi di ricambio su commissione. E' quanto emerge dall'avviso di conclusioni indagini notificato in questi giorni.
Si tratta di cinque meccanici (tre arrestati la scorsa estate) e di cinque clienti. Il pm ha anche contestato 26 colpi rispetto ai 15 iniziali, per un giro d'affari che ha superato i 500mila euro. Per i meccanici le accuse sono di furto aggravato, ricettazione e riciclaggio mentre per i clienti è contestato solo la ricettazione.
Secondo l'accusa, Giorgio Demasi, Samuel Ientile, Stefano Carè e altri due colleghi venivano contattati da clienti da tutta Italia che ordinavano il pezzo che serviva o addirittura l'intera moto 'ripulita' di targa e telaio. La "scuderia" girava per Genova o in altre città della riviera, adocchiavano la moto e con una velocità incredibile riusciva a manomettere il blocca disco, caricarla su un furgone coibentato per il trasporto del pesce in modo da schermare il gps e la portavano in una delle officine clandestine allestite in un garage di Begato. Lì smontavano la moto e prendevano quello che serviva.
cronaca
Rubavano moto di grossa cilindrata per rivenderne i pezzi, 10 indagati
La gang aveva un giro d'affari di mezzo milione di euro
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