cronaca

Lo sostiene la famiglia del condannato che chiede la riapertura del processo
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La famiglia di Alberto Stasi, condannato per l'omicidio di Chiara Poggi avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007, chiederà la riapertura del processo sulla base dei risultati di una nuova perizia, secondo la quale le tracce di dna rinvenute sotto le unghie della ragazza non sarebbero di Stasi. E' stata la madre di Stasi, Elisabetta Ligabò, a rendere pubblici i risultati delle analisi, che sono state condotte da un genetista su richiesta dello studio legale Giarda, incaricato della difesa di Stasi, secondo i dati quel dna dovrebbe essere di un giovane che conosceva Chiara Poggi. 

Attualmente Alberto Stasi è detenuto nel carcere di Bollate da un anno. Oggi ha 38 anni, all'epoca dei fatti aveva 24 anni. Il 12 dicembre del 2015 la Cassazione aveva confermato nei suoi confronti la condanna a 16 anni per omicidio, mettendo la parola fine a una vicenda processuale durata 14 anni, nel corso della quale Stasi è stato anche due volte assolto. Ora il caso potrebbe riaprirsi.