
L'Anas, o il comune o i proprietari del terreno, dovranno costruire una barriera protettiva del costone (come aveva proposto la stessa Anas), ma anche rimuovere i circa 500 metri cubi di rocce e terreno pericolanti e a rischio crollo, e infine asportare il cumulo di detriti dall'area di parcheggio in modo tale da ripristinare quella sorta di valle dove si accumulerebbero i massi in caso di una piena del rio Giano.
Se queste condizioni non venissero accolte, allora non si potrebbe dissequestrare la corsia. Lo scorso settembre era stata riaperta al traffico, con una corsia unica a senso alternato, la strada a mare. Nei giorni scorsi l'Anas aveva chiesto il dissequestro dell'altra carreggiata. La procura aveva chiesto una relazione al geologo Alfonso Bellini che ha sottolineato le criticità ancora presenti.
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