cronaca

In tasca ha ancora la tessera del partito
1 minuto e 29 secondi di lettura
Qualche settimana fa l’annuncio dell’ex assessore della giunta genovese guidata da Beppe Pericu. Protagonista, Luca Dall’Orto diventato don Luca. Adesso, nessuno ha preso i voti tuttavia la storia fa comunque scalpore. La questione trova il suo riassunto in un uomo politico che ha condotto Campomorone per due lustri, si è candidato al consiglio regionale nelle file democratiche e nel Pd ha fatto parte pure della segreteria genovese in tempi piuttosto recenti.

Prima un passato rosso. Oggi, per scelta, nessuna carica con dimissioni persino dal consiglio comunale del suo paese. A rimanere in tasca è ancora la tessera da semplice militante. Gli impegni primari di Giancarlo Campora traguardano al monte Figogna. Quasi si schernisce, l’ex sindaco: “Io faccio poco, aiuto monsignor Marco Granara per quanto nelle mie possibilità. Lavoriamo a un percorso mirato all’accoglienza dei meno fortunati, abbiamo creato una Onlus e in cantiere c’è molto altro. Oggi sto bene così anche se vorrei evitare che tutto questo fosse enfatizzato”.

Impossibile, specie nel tempo in cui alla poltrona non rinuncia quasi più nessuno. La scelta di Campora fa scalpore anche se il diretto interessato respinge il titolo di sacrestano: “Siamo solo un gruppo trasversale di amici impegnati nel rinnovamento della struttura con attenzione specifica a chi è rimasto indietro”.

Tra Renzi e Granara sceglie il secondo, l’ex sindaco. Poi aggiunge: “L’unico vero leader mondiale pare Papa Francesco, un uomo che traccia una via vera contro i populismi striscianti”. La politica? “Mi ha dato tanto e pazienza se non sono finito in Regione. Purtroppo, vedo spezzato il senso di comunità. Attività e relazioni, tuttavia, puoi tesserle giornalmente anche senza incarichi”.