La Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi ha svolto l'audizione del Sottosegretario per lo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli. Di seguito il testo dell'intervento del senatore Maurizio Rossi (Gruppo misto/Liguria Civica).
Grazie presidente e grazie al sottosegretario Giacomelli per la sua esposizione.
Mi fa piacere vedere che Lei ci dice che sarà l'ultima proroga anche perché siamo in presenza dell'unico caso nella storia dell'Europa di proroghe di concessioni televisive. Non è mai successo in nessun altro Stato. Non comprendo come sia possibile, peraltro, fare dei piani di news o industriali senza avere preventivamente la nuova convenzione che deve indicare cosa ci si aspetta dal servizio pubblico per i prossimi 10 anni. Noi, come Vigilanza, dal piano preparato da Gubitosi ad oggi abbiamo visto dei piani di news e industriali ideati in totale mancanza della convenzione che deve proprio disegnare un nuovo futuro del servizio pubblico.
Secondo me è stato veramente tempo perso e buttato via, anche da parte nostra, che ne abbiamo dibattuto diverse volte. Intendo ad esempio che nella nuova convenzione probabilmente dovrà essere spiegato quale dovrà essere il numero dei canali, il numero dei telegiornali, i costi del servizio pubblico, la definizione del servizio pubblico (peraltro c'è stata un'analisi, un sondaggio su quello che dovrebbe essere), il numero di frequenze da utilizzare.
Non dimentichiamo che andiamo verso una forte diminuzione (lo dico al sottosegretario che conosce molto bene la materia) del numero di frequenze televisive: ricordiamoci che a livello europeo dovrà essere ridotto di 14 il numero delle frequenze televisive entro il 2020 (l'Italia ha chiesto 2022, unico caso di richiesta di proroga dell'utilizzo della banda 700 cioè 14 frequenze) e ho visto con piacere che il piano che l'Italia, comunque, deve presentare illustrando come intenderà affrontare il problema della diminuzione delle frequenze, dal 2017 passerà al 2018. Però dico al sottosegretario - visto che nel 2018 al massimo si andrà a votare e non sarà possibile tra febbraio e giugno con il nuovo governo definire questo piano, sarebbe opportuno presentarlo entro dicembre 2017, perché altrimenti rischiamo di non rispettare gli impegni verso l'Europa.
Esprimo dubbi, signor sottosegretario, sulla legittimità di dare una concessione esclusiva alla Rai senza motivarla. Così dice la normativa comunitaria: se si ritiene che un unico soggetto sia in grado di fornire quel determinato servizio pubblico, è dovere dello Stato che dichiara questa posizione motivarla; ad oggi questo non mi pare sia stato scritto in nessuna legge. Il problema non sorgerà a livello italiano, ma se ci saranno delle denunce di soggetti che si sentono lesi, da questa posizione dello Stato italiano, questo diventerà un problema reale in sede europea, che verrà analizzato dalle competenti commissioni europee.
Penso quindi che sarebbe opportuno motivare, da parte del governo, perché la Rai è considerato l'unico soggetto in Italia in grado di fornire servizio pubblico. Vengo a delle domande precise: innanzitutto se questa è davvero l'ultima proroga. Non ritiene sbagliato aver tentato di fare piani news, da quello Gubitosi all'ultimo proposto e bruciato, e fare dei piani industriali, in mancanza della convenzione e addirittura farle in un regime di proroga della concessione? Quanti canali e quanti programmi è previsto che debba fare la futura Rai? Tre, cinque, ho ancora gli attuali 15?
Il DVBT2, Che sarebbe la soluzione se dovessimo avere meno frequenze per garantire comunque il medesimo spazio a tutte le reti che stanno trasmettendo,non può essere pronto sottosegretario in tre o quattro anni e lo sappiamo, Lo dicono i tecnici, lo dicono tutti, quindi arriveremo alla riduzione di 14 frequenze, che vuol dire 70 canali, prima di poter passare al DVBT2. Questo cosa vuol dire? Vuol dire che rai dovrà diminuire il numero di frequenze a sua disposizione, e lo stesso le altre emittenti nazionali, ma non entro nei temi che riguardano altre emittenti? Il governo intende motivare perché rai è l'unico soggetto in grado di assolvere al ruolo di servizio pubblico, al fine di rientrare nelle norme europee sull'assegnazione del servizio pubblico ad un unico soggetto? Argomento anche trattato nella convenzione.
Infine mi permetto di fare un'espressione del tutto personale, come tutte quelle che faccio dato che non appartengo a nessun partito, io vorrei spezzare una lancia a favore di Verdelli perché è un grandissimo professionista, una persona che nella vita ha dimostrato una capacità professionale straordinaria. Ritengo che abbia cercato di fare un lavoro innovativo in Rai, ma è stato soffocato, bloccato a dimostrazione che purtroppo la Rai si chiude su se stessa, vuole uno status quo, vuole una difesa delle posizioni e dei partiti, di tutti, oggi probabilmente anche quelle del movimento cinque stelle, quindi devo dire che oggi la spartizione del potere in rai si allarga con un nuovo manuale Cencelli.
Volevo solo ringraziare Verdelli per il tentativo che ha fatto di cambiare la Rai: l'ho apprezzato enormemente, lo apprezzo come persona e come professionista e ritengo che sia del tutto sbagliato tutto quello che viene detto su di lui. Personalmente gli esprimo tutta la mia gratitudine per il tentativo che ha portato avanti.
politica
Vigilanza Rai, Rossi a Giacomelli: "Dubbi su legittimità di concessione esclusiva alla Rai senza motivarla"
Durante l'audizione del sottosegretario
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