cronaca

Secondo la Procura l'Anas non avrebbe svolto i lavori prescritti
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 Rischiano di allungarsi i tempi per riaprire la strada Aurelia interessata dalla frana del marzo dello scorso anno perchè l'Anas, a detta del magistrato titolare dell'indagine, non avrebbe eseguito i lavori di messa in sicurezza dell'area nei modi prescritti.


Fra Natale e Capodanno l'Anas, per ottenere la riapertura totale della carreggiata, ora percorribile a senso unico alternato regolato da un semaforo, ha inviato una perizia tecnica redatta anche in base ai rilievi del Comune di Arenzano. Proprio in base a questa documentazione la procura ha garantito il nullaosta alla riapertura solo a patto venissero effettuati tre interventi per mettere in sicurezza il costone franato senza alterare le misure di sicurezza già installate con una ulteriore barriera di sicurezza nell'area crollata, con l'assestamento versante frana da rio Giano per consolidare un costone pericolante di 300 metri cubi e la pulizia detriti nell'area dei bagni.

L'Anas però, a detta del procuratore titolare dell'indagine Walter Cotugno e del perito della procura, il geologo Alfonso Bellini, non solo non avrebbe svolto i lavori prescritti ma avrebbe anche rimosso le barriere di protezione attuali, spostate più a monte. La riapertura totale del tratto di strada crollato, che doveva avvenire nel dicembre scorso, rischia quindi di slittare ancora.