È grave che una lobby pensi di poter mettere "uno dei loro" dentro il comitato di gestione cercando di ripristinare quel conflitto di interessi che la legge vuole assolutamente cancellare. Come è grave che il Presidente dell'Autorità venga tirato per la giacca da partiti, politici, imprenditori per indicargli chi mettere o sarebbe più gradito come segretario generale dell'Autorità di sistema.
Già le due nomine indicate da Genova e Savona sono sotto la lente di Cantone all'Anac, che sentirò in questi giorni. Se poi li Comune di Genova decidesse di sostituire il nome di Doria con un altro con forti dubbi sulla sua ammissibilità per possibili conflitti di interesse o mancanza di requisiti, si riandrebbe sicuramente a chiedere un nuovo parere all'Anac ingessando per un periodo indefinito la composizione del Comitato di Gestione e sapendo che se arrivasse un no da Cantone si riaprirebbe la ricerca del candidato.
Oggi sono proprio i due Comuni e l'arroganza di taluni a tenere ingessata la composizione del Comitato di gestione. Ma ci vuole tanto a fare come ha fatto la Regione Liguria indicando un nome sopra le parti senza conflitti e con requisiti eccellenti? E non riescono proprio taluni soggetti a evitare indebite pressioni sul Comune di Genova e Savona affinché si possano esprimere nomi senza conflitti e con le caratteristiche richieste dalla normativa?
Partiamo proprio male nell'interpretare la nuova legge, nuova legge ma vecchie abitudini, quella di cercare in ogni modo di tenere tutto sotto stretto controllo per mantenere rendite di posizione e privilegi. Così Genova non fa un passo avanti, e non posso che dare piena solidarietà al Presidente Signorini che attende pazientemente che chi deve decidere lo faccia in autonomia e per il bene esclusivo del Porto e della città.
Il membro del Comitato di gestione indicato dal Comune rappresenta la città, non il porto, e deve proprio lavorare a favore di una integrazione e nella ricerca di risolvere in ambito di Comitato le conflittualità tra porto e città. I Comuni lo tengano ben presente nelle loro scelte chiunque decidano di indicare e fuggano da pressioni indebite e fuori luogo.
Lo ammetto: come altri, ho dato a Signorini l'indicazione del prossimo segretario generale, quello che sarebbe per me il migliore. E gliel'ho raccomandato con forza: non ha un nome, né un volto, ma è semplicemente quello che sceglierà lui. La persona di cui si deve fidare e con cui deve creare una squadra per il futuro del nostro porto e delle nostre città. Quello è il segretario giusto che io vorrei a Palazzo San Giorgio.
*senatore, componente Commissione trasporti Senato
porti e logistica
Ho raccomandato a Signorini il segretario generale del porto
Il Presidente tirato per la giacca in vista della nomina
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