
Juric conferma la formazione annunciata in avvio: ci sono Palladino e Rigoni e soprattutto c'è Veloso insieme a Hiljemark a centrocampo. Il portoghese parte bene, distribuisce palloni e innesca anche qualche azione interessante. Il Napoli coi tre 'nanetti' si rende pericoloso in zona Lamanna, stavolta tra i migliori in campo. Al 19' Juric è costretto al primo cambio: Gentiletti si fa male, entra Orban. Al 36' perla di Insigne dal limite dell'area, Lamanna si supera e nega il gol. E tre minuti dopo Veloso, dolorante, fa posto a Cataldi. Juric potrebbe rimpiangere di averlo schierato subito anziché conservarlo per Pescara. C'è tempo ancora per uno scambio in velocità sventato dalla retroguardia rossoblù e si va a riposo sullo 0-0.
Nel secondo tempo il Napoli mette la quarta e il Genoa accusa subito il colpo. Quinto minuto: Mertens mette al centro, la palla carambola in area e sul disimpegno di Hiljemark arriva come un falco Zielinsky che gonfia la rete con una sassata. Il Genoa vive diversi minuti di assedio, prova a mettere fuori la testa con qualche sortita di Lazovic che si prende un corner e nulla di più. Al 13' Juric spende l'ultimo cambio: entra Taarabt per Palladino. Ancora qualche tentativo, poi arriva il raddoppio: Mertens sulla corsia laterale vince il duello con Burdisso, dal fondo palla a Giaccherini che arriva da dietro e segna facilmente il 2-0. Napoli che potrebbe dilagare ma deve vedersela con Lamanna.
Sconfitta dignitosa, la sensazione è che il Genoa ci abbia provato e che non potesse dare di più nel momento che sta attraversando. Ma rimane pur sempre uno zero sullo score che non fa bene a livello di morale e classifica. La settimana prossima c'è il Pescara, un crocevia determinante: per mettere in cassaforte la salvezza, non più garantita. Per risollevare il morale. E per salvare la panchina di Juric.
IL COMMENTO
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