![](https://www.primocanale.it/materialiarchivio/immagininews/20170222142433-trota11.jpg)
Nelle Valli Aveto e Trebbia, l’apertura della pesca scatterà alle 6.30 di domenica 26 marzo, in contiguità con la confinante Emilia Romagna, per consentire l’avvio della gestione sperimentale approvata da Regione Liguria, sostenuta da tutte le associazioni pescasportive, enti locali, enti parco . “La sperimentazione in Aveto e Trebbia – commenta l’assessore Mai - rappresenta un significativo cambio di passo per la tutela della fauna ittica autoctona e la valorizzazione della specificità dei corsi d’acqua con il controllo dei prelievi ittici, l’attuazione dei ripopolamenti con materiale autoctono, l’incremento della sorveglianza e il monitoraggio della predazione da avifauna ittiofaga”. Per praticare la pesca nelle Valli Aveto e Trebbia, interessate dalla sperimentazione, è necessario un tesserino integrativo che verrà rilasciato senza alcuna spesa aggiuntiva per i pescasportivi. La Regione ha inoltre acquistato oltre 2 milioni di uova embrionate di trota fario da destinare ai propri incubatoi ittici di Masone e Borzonasca. Il novellame, qui accresciuto sino allo stadio di avannotto e trotella, sarà capillarmente distribuito nel periodo primaverile in buona parte dei torrenti liguri. Tutta l’attività di ripopolamento delle acque interne, svolta dalla Regione Liguria con quantitativi maggiori rispetto al 2016, sarà garantita dal supporto dei volontari e la collaborazione tecnica delle associazioni dei pescasportivi.
Tutti gli aggiornamenti sulle tematiche relative all’attività di tutela della fauna ittica, dell’ecosistema acquatico, della disciplina e dell’attività pescasportiva sono disponibili sul sito tematico della Regione Liguria agriligurianet.it alle voci pesca, turismo e tempo libero, pesca sportiva nelle acque interne.
IL COMMENTO
Torna “Ti ricordi?”, quando la memoria racconta la storia recente di Genova
Cassinelli alla Suprema Corte, onore anche per Genova liberale