cronaca

Viveva in uno stato di ansia e paura per il figlio
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Pena confermata in appello per marito e moglie accusati di avere perseguitato minacciandola l'ex amante dell'uomo, tanto da provocarle uno stato d'ansia e di paura e il timore per l'incolumità propria e del figlio minorenne, e di lesioni volontarie.

I giudici hanno confermato un anno, un mese e 15 giorni di reclusione per l'uomo che ha 65 anni, ritenuto colpevole sia dello stalking che delle lesioni mentre per la moglie di 58 anni sono stati confermati 4 mesi per le lesioni volontarie e l'assoluzione dallo stalking.

I fatti risalgono al 2011. Secondo l'accusa l'uomo avrebbe perseguitato la donna in maniera ossessiva sia durante la loro relazione sentimentale sia quando avevano interrotto il loro rapporto e avrebbe minacciato di morte sia lei che i suoi familiari. Inoltre, insieme alla moglie, avrebbe insultato la sua ex in pubblico anche in presenza del figlio, tirandole i capelli e prendendola a pugni provocandole lesioni giudicate guaribili in 15 giorni.

Anche il figlio aveva riportato lievi lesioni. La donna, assistita dall'avvocato Luca Ciurlo, si è costituita parte civile. Marito e moglie, difesi dall'avvocato Pietro Bogliolo, sono stati condannati al pagamento di una provvisionale di 1.500 euro complessivi e al risarcimento dei danni in separato giudizio.