cronaca

La Corte dei Conti cita Monteleone, Patrone, Morelli e Vasconi
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Nell'ambito dell'inchiesta sulle cosiddette 'spese pazze' dei gruppi consiliari della Regione Liguria, la procura della Corte dei Conti della Liguria ha citato in giudizio Rosario Monteleone e Luigi Patrone ex Udc, ai quali chiede un risarcimento di oltre 42 mila euro, e Cristina Morelli e Carlo Vasconi ex Verdi ai quali contesta un danno erariale di oltre 34 mila euro. Il periodo preso in considerazione dalla magistratura contabile riguarda le rendicontazioni delle spese dei vari gruppi consiglieri dei primi cinque mesi del 2010.

Dalle indagini svolte dalla procura della Corte dei Corti sono emerse numerose spese private, come abbonamenti al treno o spese telefoniche fatte passare come spese per il gruppo consiliare o ancora richieste di rimborso non intestate ai consiglieri regionali ma riportanti l'indicazione dei domicili privati, o ancora spese non supportate da idonea documentazione per taxi, viaggi o convegni. Per la procura, per molte spese "è rimasta indimostrata l'inerenza rispetto al mandato consiliare".

Sotto la lente della magistratura sono finite le spese per i taxi, rimborsate anche se le pezze giustificative non riportavano il nominativo del fruitore, o cene per venti persone oltre a aperitivi, spese di pasticceria e cesti natalizi e pasquali. Il procuratore regionale Claudio Mori sottolinea come "non possano ritenersi rimborsabili con denaro pubblico le spese per ristorazione o altri consumi del membro del gruppo consiliare sostenute in ristoranti di pregio, trattorie, pasticcerie, spese tutte sganciate dalla prova documentale". Per i quattro ex consiglieri regionali, la procura contabile chiede un risarcimento danno complessivo di oltre 76 mila euro.

Intanto Edoardo Rixi, assessore regionale allo Sviluppo economico e vice di Matteo Salvini, e Francesco Bruzzone, presidente del consiglio regionale, hanno reso spontanee dichiarazioni nel corso del processo che li vede imputati insieme ad altri 21 tra ex e attuali consiglieri regionali per le spese pazze del periodo compreso tra il 2010 e il 2012. Alcuni scontrini di pochi euro "sono stati depositati da dipendenti e collaboratori del Carroccio - hanno spiegato - che non essendo titolari di ticket chiedevano un rimborso spese per pasti consumati fuori sede".