cronaca

Previste mappature della rete e analisi sul metallo
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Dopo la raffica di rotture di tubi dell'acqua potabile a Genova, la Città metropolitana e il gestore Iren si affidano ad una task force di esperti dell'Università di Genova per capire cause, individuare i punti vulnerabili della rete idrica e prevenire altri guai. L'obiettivo è pianificare le contromisure idrauliche e di gestione della rete di distribuzione da adottare per evitare nuove esplosioni di "geyser" in città.

Il progetto comprende "mappatura" della pressione nella rete idrica, monitoraggio delle portate e valutazione del posizionamento delle stazioni di misura. Sotto la lente sopratutto i tratti delle condutture in ghisa grigia. Già pronto lo schema di accordo con due dipartimenti dell'ateneo genovese, il Dime (Ingegneria meccanica energetica gestionale e trasporti) e il Dicca (Dipartimento ingegneria civile, chimica ed ambientale).

La bozza della convenzione approvata dalla Città Metropolitana prevede un costo di 40mila euro "a carico della tariffa d'ambito", cioè dei cittadini. Gli esperti dell'Università analizzeranno i dati storici delle rotture della rete idrica di Genova suddivisi per tipologia di cedimento (materiale, età e diametro dei tubi, località). Saranno eseguite analisi su spezzoni delle tubazioni rotte nel 2016 e su quelle ritenute potenzialmente a rischio, attraverso provini metallografici. Verrà formata una banca dati per programmare interventi di rinnovamento della rete idrica con particolare riferimento alle condotte in ghisa grigia. Sarà effettuata anche un'indagine per esaminare ricerche analoghe effettuate in Italia e all'estero.