
"Esiste - ha aggiunto Bracco - una nuova circolare riguardo la sorveglianza sanitaria momentaneamente sospesa che prevede maggiori attenzioni per gli agenti al di sopra dei 50 anni sia per la sfera fisica che psichica". "Quello del poliziotto è un lavoro stressante ma ci sono differenze di ruoli e compiti come fra chi svolge servizio in strada o in ufficio che devono essere valutati attraverso la organizzazione del lavoro. Da quando sono entrato in polizia, 34 anni fa, non siamo più all'anno zero e questo anche grazie ai sindacati".
Il tema sollevato dal Coisp va al cuore di un dibattito aperto dopo due recenti tragedie agenti del reparto mobile di Genova: un poliziotto ha ucciso 2 figli e moglie e poi si ammazzato con la pistola di ordinanza e un altro stroncato da un malore durante manifestazioni a Ventimiglia. Al convegno c'era anche il medico della polizia di Stato Salvatore Vellutino che ha ricordato la necessità di una prevenzione che parta prima di quando gli agenti hanno 50 anni: "Sennò diventa tutto molto più difficile". Lo psichiatra Leonardo Moretti ha sottolineato i danni procurati da chi svolge i turni di notte: "Più cancro alle seno per donne e più patologie cardiovascolari per gli uomini e rischio obesità molto più elevato". Carlo Chiorri, psicologo dell'Università di Genova, ha parlato di uno studio svolto sugli agenti del Sesto Reparto Mobile di Genova durato 10 anni partito dal G8 del 2009 all'Aquila: "E' emerso la necessità di un addestramento non solo tecnico ma anche allo stress, in modo che gli agenti sappiano affrontare ogni sentimento, anche quelli che si celano sotto le maschere sociali che li vuole uomini duri ed impenetrabili come si vede nei film".
IL COMMENTO
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