politica

Alla Spezia possibile tregua tra orlandiani e paitiani
1 minuto e 12 secondi di lettura
La prossima settimana sarà quella decisiva per il Partito Democratico: il nome del candidato sindaco potrebbe uscire senza passare dalle primarie. Orlandiani e renziani restano divisi su più fronti, ma proprio al fotofinish sembra esserci una via d’uscita: il nome che circola con insistenza da alcuni giorni è quello di Guido Melley, commercialista, noto commerciante spezzino, fratello del presidente della fondazione Carispezia, già presidente di Spezia Risorse, la società comunale di riscossione dei tributi.

Ha già svolto anche il ruolo di assessore al bilancio, da indipendente. Non ha tessere di partito, anche se mastica la politica. Insomma il profilo sembra essere quello giusto. Avrebbe chiesto al Pd ancora qualche giorno di tempo prima di sciogliere la riserva. Ma soprattutto ha chiesto che il partito superi le divisioni: non ha intenzione di scendere in campo in un clima di lacerazioni e scontri personali.

Altro aspetto non irrilevante è che almeno una parte delle forze della sinistra (rete a sinistra, comunisti italiani, sel) sarebbe pronta ad appoggiare la sua candidatura a sindaco. La girandola di nomi comunque continua: si è parlato anche di Dino Nascetti, ammiraglio in pensione già presidente di Promostudi, società che gestisce il polo universitario spezzino. Ma sembrano esserci poche chance. Restano in stand by i candidati di corrente: Corrado Mori (renziano) e Davide Natale (orlandiano) pronti alla sfida se non ci fosse l’accordo sul nome della società civile.