In occasione della recente rimozione dell’altare dall’abside ai fini di restauro è infatti emersa l’opportunità di avviare, prima del suo ricollocamento, un’indagine storica e archeologica sull’insediamento religioso. La chiesa di San Michele Arcangelo, recentemente classificatasi al 12° posto del censimento nazionale de “I luoghi del cuore” del Fai, è uno dei pochi residui monumenti del medioevo spezzino ancora visibili.
“Con questa iniziativa viene posto un ulteriore tassello nel percorso di salvaguardia dal degrado e di ripristino del valore culturale di questo importante sito - ha commentato Matteo Melley, presidente della Fondazione Carispezia -, fortemente sostenuto da privati volontari e associazioni. Il progetto rientra nelle linee programmatiche della Fondazione volte alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico locale, la cui rilevanza per la comunità è stata confermata anche dal recente sondaggio ‘Condivisioni’ a cui hanno partecipato numerosi cittadini. In questa ottica, nel corso del 2017, è in previsione un bando per selezionare interventi di restauro di beni storico-artistici rilevanti”.
IL COMMENTO
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità
Ddl vittime incuria, speriamo la norma non venga usata mai più